Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile direttore,
stamattina mi reco all’Ospedale per ricevere la prima dose del vaccino e, sono fortunato, perché nel controviale di via Bassignano trovo un parcheggio relativamente vicino all’ingresso dell’Ospedale, quindi lascio la macchina, ed inizio la passeggiata.
Preciso che sono un ultra 87enne con problemi di deambulazione e, camminare è un problema, i piedi ad ogni passo mi procurano fitte sopportabili, ma sempre fitte. A passi corti aiutati dall’uso del bastone, giungo ai piedi della scalinata d’ingresso dell’Ospedale e, per la prima volta, la trovo estremamente stancante per cui, giunto nell’atrio mi siedo per un riposino.
Mi rimetto in moto girando a destra e percorro un tratto di corridoio dove mi accoglie una gentilissima e simpatica infermiera che mi fa accomodare in una sala dove, una cordiale dottoressa riporta sul computer i dati personali poi, accompagnandomi in una seconda sala alla presenza di un dottore, dalla stessa infermiera ricevo il vaccino.
Preciso che scoperto il braccio attendo l’inoculazione, non sento nulla e rimango in attesa, ma l’infermiera mi conforta dicendo: “tutto fatto” e suggerisce di riposarmi per un quarto d’ora.
Riprendo la marcia del ritorno e mentre tribolo affiora il pensiero: ”perché, per gli oltre ottuagenari, non usano tensostrutture dove si entra in macchina, si scende per ricevere il vaccino, si risale e si torna casa, evitando la tribolazione del camminare”.
In serata girando sui canali televisivi ho una piacevole sorpresa; se ho ben capito, a Milano, il Generale Figliuolo ha già messo in atto quello da me pensato, anzi ha migliorato il mio pensiero perché, alcuni vengono vaccinati in macchina.
La mentalità militare ha già fatto un miracolo, spero continui e dia una svolta semplificando l’iter a favore degli anziani.
Concludo ringraziando vivamente l’intero staff operativo ospedaliero che è risultato estremamente attento, veloce, gentile e cordiale.
Lorenzo Garro