La deputata di Fratelli d’Italia Monica Ciaburro ha presentato un’interrogazione al ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli sui problemi di telefonia e connettività in molti centri montani e delle cosiddette aree marginali. In Italia sarebbero oltre 1200 i comuni che registrano difficoltà nella ricezione del segnale di rete e dove, con svariati operatori telefonici, risulta complesso effettuare telefonate, inviare messaggi, o connettersi alla rete internet.
“Le misure emergenziali predisposte dal governo in merito al Covid-19 hanno fatto emergere tutte le inadeguatezze delle infrastrutture di rete digitale” denuncia la deputata, che è anche sindaco di Argentera, ricordando che il 13% degli studenti italiani non ha potuto usufruire di vari servizi messi a disposizione in forma digitale durante l’emergenza sanitaria, compresa la didattica a distanza.
Nel 2015 l’allora governo Renzi predispose il piano Banda Ultra Larga (Piano BUL) per colmare il divario digitale che divide le aree periferiche da quelle centrali, ad oggi la presente situazione di divario digitale persiste. Nel solo Piemonte sono però otto i comuni esclusi dal BUL: Argentera, Bruino, Castelspina, Moiola, Molino dei Torti, Pietraporzio, Sambuco e Susa. A motivare questa esclusione, secondo comunicazioni della Regione Piemonte e di Infratel, sarebbe il fatto che in questi comuni “si è rivelato che la copertura dei privati nelle aree più densamente abitate superi il 95% delle unità immobiliari in tale aree”. Una stima confermata in base alla revisione del programma BUL recentemente redatta da Open Fiber.
L’Uncem, obietta Ciaburro, “ha chiaramente ben descritto che la situazione non corrisponde alla realtà trattandosi, anzi, di aree particolarmente afflitte dal fenomeno del digital divide”. La causa dell’esclusione pare ricondursi al fatto che tali aree siano considerate coperte da gestore privati “anche quando i medesimi non hanno portato a termine la costruzione di alcune infrastrutture di rete, con il risultato che questi comuni si trovano esclusi sia dalla copertura richiesta dal Piano BUL che da quella che dovrebbe essere garantita dai privati”.
“Mai come in questo momento - conclude la parlamentare del partito di Giorgia Meloni - tutte le aree della nazione debbono poter avere le stesse possibilità operative, siano esse la didattica a distanza, l’accesso agli enti pubblici ed allo sviluppo dello smart working. Voglio sperare che dal governo non arrivino solo, come sempre, delle vane promesse, bensì fatti concreti che diano dignità ad ogni borgo o paese della nostra Patria”.