"La peste suina tra i cinghiali è un'emergenza nazionale, tutti hanno paura per la suinicultura nazionale. Ci vuole l'esercito per abbattere i cinghiali e chiediamo che ci sia un commissario straordinario alla Figliuolo, con pieni poteri, per intervenire sul tema della fauna selvatica fuori controllo". Lo chiede il responsabile nazionale della Confederazione italiana agricoltori (Cia) per la fauna selvatica, presidente di Cia Piemonte e Valle d'Aosta Gabriele Carenini, in una conferenza stampa a Genova a un anno dal primo caso accertato di peste suina africana a Ovada (Alessandria) il 7 gennaio 2022. Le sue dichiarazioni sono state riportate dall'Ansa. La zona rossa di diffusione del virus comprende parte dei territori delle province di Alessandria, Savona e Genova. "Siamo nel pantano e il problema resta irrisolto", sintetizza.
"I nuovi casi di peste suina a Savona e in Piemonte dimostrano che non c'è mai stata grande attenzione sul problema. - denuncia Carenini - In Piemonte nella zona del cuneese abbiamo un milione e 800 mila suini a rischio, abbiamo abbattuto circa 8 mila maiali sani e ci sono ancora i cinghiali che scorrazzano ovunque".
"Gli 8 milioni di euro finora spesi per la recinzione anti peste suina non sono serviti a nulla, - sostiene il presidente di Cia Liguria Stefano Roggerone - è una rete che non riesce a contenere i cinghiali e sono stati installati solo 105 dei 170 chilometri previsti".
Ad oggi sono 85 i casi di peste suina accertati in Liguria e 162 in Piemonte. In Liguria sono stati abbattuti circa 300 maiali sani. Secondo Cia il numero totale (sottostimato) dei cinghiali potenzialmente diffusori della malattia è di oltre 104 mila in Piemonte e circa 50 mila in Liguria. "La caccia chiuderà a fine mese, il contingente di cinghiali da abbattere in Liguria era di 29 mila, non siamo arrivati a 10 mila", sottolinea Roggerone.