“Dal 2022 ad oggi la peste suina ha comportato perdite di 500 milioni di euro, con il rischio di ulteriori 60 milioni di euro al mese nel corrente anno. Ha interessato diversi allevamenti ubicati in aree fortemente vocate alla produzione suinicola: i cinghiali positivi a dicembre 2024 sono risultati oltre 2.500, ci sono stati 47 casi in allevamento per un totale di circa 128.000 suini coinvolti. Numeri che ci impongono di ribadire, come ho fatto oggi al ministro Schillaci, che le risorse stanziate non sono ancora sufficienti in quanto gli effetti economici dei danni indiretti a carico di tutte le imprese - piccole, medie e grandi - sono superiori ai 100 milioni di euro”: così il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio, vicepresidente della commissione Agricoltura in Senato, durante il Qt in Aula.
Dal parlamentare cuneese giunge anche un’esortazione: “Dobbiamo insistere sul supporto all’export dei nostri prodotti che vale oltre 2,5 miliardi di euro. I primi Paesi ad aver chiuso le frontiere ai prodotti suini italiani sono stati Cina, Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Messico. Indispensabile, quindi, proseguire nell’azione di contrasto in maniera adeguata e tempestiva: realizzare misure di contenimento ed eradicazione della PSA, prevedendo lo sviluppo di soluzioni tecnologicamente avanzate per la cura, la prevenzione e la gestione della malattia, in particolare adeguati investimenti in nuove tecnologie diagnostiche, la creazione di modelli predittivi, nonché lo sviluppo di vaccini efficaci. Il nostro obiettivo è sempre quello: restare accanto ai nostri agricoltori con interventi strutturali e in tempi brevi”.