CUNEO - Peste suina, Coldiretti Cuneo: "Non c'è tempo da perdere su sostegni e abbattimenti"

Le proposte dei vertici regionali dell'associazione durante l'incontro con l'assessore Luigi Icardi

02/02/2022 10:24

Durante l’incontro con l’Assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi sul tema dell’emergenza Peste Suina Africana, il Presidente di Coldiretti Piemonte nonché Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo, Roberto Moncalvo, ha chiesto garanzie circa una rapida erogazione dei fondi a tutela degli allevamenti suinicoli e un’accelerazione nelle azioni di contenimento dei cinghiali sul nostro territorio.
 
“È urgente che il Ministero della Salute e quello delle Politiche Agricole diano attuazione al Decreto Sostegni Ter – dichiara Roberto Moncalvo – affinché vengano resi disponibili in tempi brevi i fondi stanziati a favore delle imprese che devono far fronte alle prescrizioni delle ASL investendo per tutelare gli allevamenti dalla Peste Suina Africana. Come serve una forte pressione dell’Assessorato alla Sanità affinché l’Assessorato all’Agricoltura predisponga quanto prima nuovi Piani di contenimento dei cinghiali attuando un efficace depopolamento che in Piemonte significa arrivare ad abbattere circa 50.000 cinghiali. Un obiettivo raggiungibile solo con regole nuove e omogenee in tutta la Regione”.
 
Nello specifico, il Decreto Sostegni Ter istituisce il “Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza” con una dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2022 e il “Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola” con una dotazione di 35 milioni di euro per il 2022.
 
“Servono politiche coordinate a livello ministeriale e regionale per superare e snellire le procedure: anche se fortunatamente non ci sono contagi nei nostri allevamenti, le imprese sono toccate dalla problematica poiché, come abbiamo già denunciato, ci sono macelli che, in via cautelativa, non stanno ritirando nessuna partita di suini provenienti dal Piemonte. Dunque, non solo servono le risorse per far fronte ai danni economici provocati dalla macellazione dei capi, ma anche per sostenere le aziende nel periodo in cui non potranno rinnovare il proprio allevamento”, conclude Moncalvo.
 

c.s.

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