“Negli allevamenti suinicoli cuneesi non ci sono contagi, ma il rischio di subire un pesante danno di immagine e di dover far fronte a limitazioni nell’export è un problema rispetto al quale dobbiamo tutelare i nostri allevatori”. È quanto dichiara il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo Roberto Moncalvo con riferimento all’emergenza Peste Suina Africana (PSA).
Un’emergenza sempre più incombente sul nostro territorio, come si evince dalla nuova Ordinanza regionale in vigore da oggi, che amplia l’area di controllo dell’infezione ai Comuni compresi nel raggio di 10 Km dalla zona infetta, andando così ad interessare anche due Comuni della nostra Provincia, Perletto e Pezzolo Valle Uzzone.
Un’emergenza, però, che forse si sarebbe potuta evitare, se fossero state adottate le misure di prevenzione e contenimento dei cinghiali che Coldiretti ha chiesto per anni sia nelle sedi istituzionali sia durante le manifestazioni in piazza per denunciare una situazione fuori controllo, non più sostenibile oltre che pericolosa.
“Ora continuiamo a vigilare e chiediamo ai nostri imprenditori di fare altrettanto affinché non ci siano speculazioni di mercato, oltre ad agire per sostenere le esportazioni verso i Paesi che hanno adottato ingiustificate misure precauzionali” spiega il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu.
Bene, intanto, l’approvazione in Consiglio dei Ministri del fondo da 50 milioni di euro nel Decreto Sostegni per tutelare gli allevamenti dal rischio di contaminazione della PSA e per risarcire gli operatori della filiera suinicola danneggiati dal blocco della movimentazione degli animali e delle esportazioni di prodotti trasformati. Nello specifico, il Decreto Sostegni Ter istituisce il “Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza” e il “Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola”, il primo con una dotazione di 15 milioni di euro, il secondo con 35 milioni di euro, per l’anno 2022.