CUNEO - Peste suina, Confagricoltura Piemonte accusa: “Fallimento di una gestione venatoria inefficace”

A fronte dell’emergenza gli allevatori chiedono l’avvio di un vasto piano di contenimento della fauna selvatica “all’interno e all’esterno della zona infetta”

15/01/2022 12:15

Confagricoltura Piemonte, con il presidente Enrico Allasia e il direttore Ercole Zuccaro, è intervenuta al Tavolo di Emergenza della Peste Suina Africana (PSA), convocato ieri pomeriggio (venerdì 14 gennaio) nella Sala Trasparenza della Regione Piemonte in Piazza Castello a Torino dall’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, al quale sono stati invitati anche i prefetti del Piemonte, le autorità sanitarie, i presidenti delle Province, le organizzazioni agricole e venatorie del territorio.
 
L’Ordinanza congiunta del Ministro della Salute e del Ministro delle Politiche Agricole del 13 gennaio 2022 – chiarisce in una nota Confagricoltura Piemonte - stabilisce il divieto di attività venatoria nella zona infetta da PSA; il divieto era già stato esteso a tutta la provincia di Alessandria dal Decreto - Ordinanza del Presidente della Regione Piemonte n. 3 dell’11 gennaio 2022.
 
L’Ordinanza ministeriale congiunta vieta, tra l’altro, una serie di altre attività all’aperto, quali raccolta funghi e tartufi, trekking, pesca, etc., fatta eccezione per le attività connesse alla salute e cura degli animali, salute e cura delle piante, comprese le attività selvicolturali. L’Ordinanza stabilisce infine che ulteriori misure per contrastare la diffusione della malattia dovranno essere adottate dal direttore generale della Sanità e del farmaco veterinario.
 
“Rappresentiamo alla Regione le preoccupazioni del mondo agricolo per l’insorgere della nuova emergenza - dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo Enrico Allasia - che sancisce il fallimento di una gestione venatoria inefficace, che si protrae ormai da 20 anni. Considerando la gravità della situazione, soprattutto per le disastrose conseguenze a carico degli allevamenti, Confagricoltura chiede l’avvio immediato di un vasto piano di contenimento della fauna selvatica all’interno e all’esterno  della zona infetta, con chiara indicazioni dei soggetti coinvolti e dei compiti loro affidati, valutando anche l’opportunità di nominare un Commissario con poteri specifici straordinari in grado di gestire l’emergenza e ricondurre la popolazione di selvatici a livelli accettabili”.
 
Confagricoltura chiede altresì alla Regione di rendere noto il numero di cinghiali che è stato finora abbattuto per il contenimento dei selvatici, prendendo a riferimento quanto indicato a suo tempo da ISPRA (11.000 capi da abbattere tra aprile 2021 e marzo 2022), ricordando che il Consiglio regionale, nel giugno scorso, con un apposito ordine del giorno, aveva impegnato la Giunta regionale a dare seguito a queste operazioni con una maggiore incisività di azione. In merito all’Ordinanza ministeriale congiunta Confagricoltura chiede che venga chiarito a quali condizioni è consentito l’esercizio dell’agricoltura nelle zone infette, anche in riferimento alle attività a essa connesse (per esempio agriturismo, fattorie didattiche, enoturismo).
 
“Chiediamo inoltre alla Regione - precisa il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro - di farsi parte attiva nei confronti del Governo affinché vengano previsti opportuni sostegni, supportati da un adeguato stanziamento, per le imprese agricole danneggiate, da inserire con la massima tempestività nell’emanando decreto sostegni/ristori che dovrebbe essere posto all’esame del Consiglio dei ministri la prossima settimana”.

c.s.

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