"Serve dare immediatamente il via libera all’obbligo dell’etichettatura d’origine sui derivati della carne suina per garantire la trasparenza e la rintracciabilità di fronte agli allarmi sanitari che si moltiplicano con la globalizzazione degli scambi". È quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente il maxi sequestro della guardia di Finanza di Padova con la collaborazione dell’Asl di 10 tonnellate di carni suine provenienti dalla Cina, attraverso il porto di Rotterdam, potenzialmente pericoloso per la diffusione della peste suina. Il Piemonte dai paesi del nord Europa importa oltre il 30% dei suini per il consumo di carne fresca e circa 1,2 milioni di suini, invece, sono destinati per l’ 80% al circuito del prosciutto di Parma e San Daniele per un fatturato di 280 milioni di euro con circa 1100 aziende coinvolte.
“Sollecitiamo l’entrata in vigore del decreto che introduce l’indicazione della provenienza per le carni suine trasformate dopo l’intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Non è ammissibile che dalle frontiere europee abbiano lasciato passare materiale pericoloso, inoltre sotto accusa ci sono anche i ritardi, a livello nazionale, causati da una burocrazia che non comprende l’urgenza di tracciare gli alimenti che arrivano ai consumatori. Oltretutto, il via libera all’obbligo dell’etichettatura d’origine su tutti i salumi oltre a tutelare le nostre produzioni, è atteso dal 93% degli italiani che ritengono importante conoscere l’origine degli alimenti e dire finalmente basta all’inganno di prosciutti e salami fatti con carne straniera ma spacciati per Made in Italy. L’Italia, che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie, un impegno portato avanti dalla Coldiretti che è stata capofila nella raccolta di 1,1 milioni di firme di cittadini europei per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti con la petizione europea “Eat original! Unmask your food”, promossa assieme ad altre organizzazioni europee”.
Il provvedimento prevede che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a: “Paese di nascita": (nome del paese di nascita degli animali); “Paese di allevamento": (nome del paese di allevamento degli animali); “Paese di macellazione": (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali). Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine": (nome del paese). La dicitura “100% italiano” è utilizzabile solo quando ricorrano le condizioni del presente comma e la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”.