CUNEO - Piano per la montagna, Calderoni e Canalis (Pd): “Stato confusionale e divisioni interne nel centrodestra”

Il consigliere regionale ed ex sindaco di Saluzzo sostiene, insieme alla consigliera Monica Canalis, che serva una strategia organizzata di rinascita delle aree interne

21/11/2024 18:26

Riceviamo e pubblichiamo: 
 
Nella seduta di oggi della terza commissione consiliare regionale, abbiamo assistito alle rimostranze di Lega e Forza Italia sul Piano per la Montagna 2024, predisposto dall’assessore Marco Gallo, esponente della Lista Cirio. Le due forze di maggioranza hanno accampato uno scarso impegno a sostegno del commercio, forse dimenticando l’esistenza dei bandi per i Distretti del Commercio e dei bandi Botteghe e Servizi.
 
Si è rischiato, così, di rimandare ulteriormente un Piano che era già in ritardo, essendo di pertinenza dell’annualità 2024. I 2 milioni e 364 mila euro stanziati dalla Giunta sono preziosi, ma insufficienti per potenziare in particolare il presidio sanitario e socioassistenziale delle aree montane, i servizi per la persona e le famiglie, istruzione e formazione, l'organizzazione del trasporto pubblico locale e la disponibilità di servizi internet a banda ultralarga. È anche sparito il “bando residenza”, enfaticamente promosso dalla prima Giunta Cirio ed evidentemente ritenuto non così incisivo, in assenza di servizi essenziali per chi abita in montagna.
 
L’impressione è che manchi una regia unitaria e ben finalizzata. Servirebbe una strategia di rinascita delle aree estreme, che parta da una profonda revisione della governance per superare l'attuale frammentazione e logica settorializzata e per consentire di mettere a sistema le tante risorse oggi disponibili, spesso bloccate perché enormemente superiori alle capacità di spesa degli enti o perché bisognose di competenze professionali di cui gli enti sono privi. Il Piano è stato approvato in commissione con il concorso del Partito Democratico, che ha votato positivamente per senso di responsabilità, ma non mostra quel cambio di passo che le aree interne richiederebbero”.
 
 
 Mauro Calderoni e Monica Canalis, consiglieri regionali Partito Democratico

Redazione

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