Con l’approvazione dell’aggiornamento del Piano regionale di qualità dell’aria da parte del Consiglio regionale si chiude un lungo percorso che ha visto, tra le altre cose, anche l’istituzione di una struttura speciale deputata ad analizzare tutti i possibili scenari con le relative proposte di aggiornamento.
“Oggi, dopo un lungo e complesso lavoro, approviamo questo piano che consente di affrontare la transizione ecologica con un metodo scientifico, perché è stato realizzato sulla basa dei dati e delle indicazioni elaborate da Arpa, a cui abbiamo chiesto di valutare l’efficacia delle azioni messe in campo per rispettare i tempi e gli obiettivi dell’Europa. - ha dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio - A questa Europa però abbiamo anche chiesto maggior supporto, e risorse, per consentire ai Paesi di lavorare alla tutela dell’ambiente in maniera sostenibile per i cittadini, specie per i più deboli. Con questo piano infine sono individuate competenze chiare tra tutti gli enti e le istituzioni locali, un sistema di monitoraggio efficace e tempestivo e soprattutto fondi importanti e certi. Il piano infatti ha una dotazione complessiva di 4 miliardi, di cui 2,8 già operativi, che finanziano una serie di misure che riguardano vari settori, dalla mobilità all’energia, dalle attività produttive all’agricoltura”.
“Sono molto soddisfatto del lavoro che è stato fatto. Un piano serio, scientifico, concreto e non ideologico. - ha affermato l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati - Un piano che si prefigura come un atto fondamentale per migliorare la qualità dell’aria nella nostra regione, frutto di un grande lavoro che ha visto partecipare molti esperti della Pubblica amministrazione e del mondo accademico ed economico per raggiungere l'obiettivo di riduzione delle emissioni inquinanti e rientro nei limiti di qualità dell’aria al 31 dicembre 2025. Il tema, complesso e sfaccettato, è stato affrontato con approccio scientifico e l’aggiornamento è l’occasione per inserire misure innovative basandoci sul potenziamento del trasferimento tecnologico per definire gli scenari attuali e quelli futuri. Alcune delle novità introdotte nell’aggiornamento del piano, per il raggiungimento degli obiettivi, sono il ricorso all’intelligenza artificiale, ai biocarburanti o l’uso degli additivi biologici in agricoltura e non solo”.
Il piano è articolato su ambiti di intervento, con relative misure e azioni. I macrosettori individuati sono quattro: mobilità e aree urbane, con azioni che favoriscano la promozione del trasporto pubblico, la riduzione dei veicoli inquinanti e gli interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana; sul settore energia e biomassa, azioni che riguardino la transizione energetica da combustibili fossili a fonti rinnovabili; attività produttive con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni dei processi produttivi e infine l’ambito dell’agricoltura e zootecnia.