CUNEO - Piano regionale di qualità dell’aria, Fratelli d’Italia: “La Pianura Padana più esposta, ma l’Ue non capisce”

Davide Sacchetto primo firmatario dell’ordine del giorno: “Incidere sulle questioni più impattanti per non aggravare i costi di gestione delle imprese zootecniche”

10/11/2024 13:10

Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha depositato un ordine del giorno avente ad oggetto “Il Piano Regionale di Qualità dell’Aria e le sue ricadute sull’attività zootecnica”. La Giunta Regionale il 12 settembre 2024 ha adottato la proposta di aggiornamento. In queste settimane il provvedimento è all’esame delle Commissioni consiliari competenti ed è prossimo ad approdare in aula consiliare.
 
“Il PRQA è un provvedimento che deriva da degli obiettivi legati alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera richieste perentoriamente dall’Europa agli Stati membri - sottolinea il consigliere di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte, Claudio Sacchetto, primo firmatario dell’odg - la nostra posizione politica è fortemente critica rispetto ad una impostazione così schematica degli obiettivi ambientali imposti agli Stati membri, ed a ricaduta alle Regioni, e questo ci avrebbe spinto ad emendare anche robustamente il Piano. Tuttavia, essendo forza di governo responsabile, abbiamo ritenuto utile incidere in modo puntuale sulle questioni più impattanti”.
 
I dati confermano che, in Piemonte, si sono fatti notevoli passi in avanti con conseguente massiccio calo dell’inquinamento. Riguardo al dato degli sforamenti annuali degli anni passati si osserva che per il PM10 nel corso del 2023, su tutto il territorio regionale, come già accaduto nel 2022, è stato rispettato il valore limite di 40 μg/m3 per la media annua. Nel periodo 2003-2023, a livello regionale, le concentrazioni medie annue di PM10 risultano progressivamente ridotte per poi mostrare una tendenza a stabilizzarsi nell’ultimo periodo. Il trend delle medie annuali su base regionale per i tre tipi di zona (urbana, suburbana e rurale) conferma, peraltro, la zona urbana come la più critica.
 
“Ricordo che i dati ci dicono che le criticità ambientali vengono massicciamente dalle aree urbane. Inoltre, come noto, la pianura padana è, per conformazione ed antropizzazione, particolarmente esposta a alti livelli di inquinanti nell’aria - prosegue Sacchetto - tuttavia al momento fatichiamo a far comprendere scientificamente la cosa all’Ue. Dal 2000 ad oggi i giorni/anno di sforamento di inquinanti sono passati da circa 270 a 70 e si può quindi affermare che sono stati compiuti, su questo tema, notevoli passi avanti dal Piemonte”.
 
L’odg, nello specifico, affronta due questioni fondamentali: gli abbruciamenti e l’adeguamento delle vasche delle deiezioni animali. “Con questo atto di indirizzo - spiega Carlo Riva Vercellotti, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte - richiediamo siano specificate meglio le facoltà di abbruciamento con sistemi a semaforo e previsti nuovi sistemi di copertura obbligatori delle vasche di stoccaggio dei liquami e del letame palabile dando la possibilità, per gli impianti in essere, di scegliere se intervenire con ristrutturazione o con innovazioni tecnologiche e/o gestionali per limitare l’impatto economico sulle aziende più piccole o fragili, garantendo comunque il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano. Riteniamo - conclude Vercellotti - che si possa intervenire in linea con gli impegni presi dal Piemonte con l’Europa ed evitare di aggravare i costi di gestione delle imprese zootecniche”.
 
L’ordine del giorno si conclude con l’impegno richiesto alla Giunta regionale ad emanare al più presto provvedimenti esplicativi sul semaforo per gli abbruciamenti ed alternative equivalenti per l’adeguamento delle strutture per venire incontro all’allarme lanciato dal settore zootecnico.

c.s.

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