Riceviamo e pubblichiamo:
Comunque possiamo pensarla dovremmo riconoscere che i cedri di Piazza Europa sono un esempio di democrazia reale: da anni sono lì dove furono piantati a offrire la loro ombra indistintamente a tutti senza chiedere in cambio nulla.
Da allora i cedri di piazza Europa fanno ombra, la fanno per tutti, ma non è per tutti la stessa ombra. Per alcuni è senz'altro una possibilità di ristoro sotto casa, un bene prezioso che interrompe il ritmo del cemento.
Per coloro che guardano anche a ciò che è più difficilmente percepibile l'ombra dei cedri è salute, è mitigazione del rumore, è aria buona. Per chi ha sensibilità per la storia dei luoghi cittadini, è un'ombra che fa pensare alla casetta che c'era prima dei cedri, a quando la città finiva lì, a quando quell'ombra era davvero piccola. Per chi, di più, cerca di mettere insieme l'oggi ed il futuro di quell'ombra, la vede in pericolo, ne teme la sparizione e si preoccupa per le future generazioni. Per chi ha senso estetico, quell'ombra è bella e maestosa, capace di nascondere un poco facciate non proprio piacevoli.
All'Amministrazione cittadina, invece, pare che l'ombra dei cedri proprio non piaccia e lo prova il fatto che i diversi progetti di “riqualificazione” via via perseguiti contemplino esplicitamente, o non escludano mai, il sacrificio dei cedri. Dapprima sull'altare dei “garage sotterranei” alla cui preparazione si è lavorato alacremente per anni: due o tre progetti, per trovare un modo per farlo, due o tre possibili vie per trovare i finanziamenti necessari e, soprattutto, una narrazione, dimostratasi fantasiosa e fuorviante, per giustificare l'ingiustificabile. Si diceva: togliamo le macchine dalla superficie, di garage c'è assoluto bisogno, favoriamo il commercio, rendiamo piazza Europa simile a via Roma. Non possiamo ostacolare il progresso della città per un pugno di alberi ingombranti... (che peraltro nemmeno votano!)
Quando i suddetti tentativi sono naufragati sotto l'evidenza della realtà, molti hanno pensato che sarebbe stato logico e saggio, da parte del Municipio, assumere un atteggiamento che facesse dimenticare in fretta i tanti tentativi maldestri.
Invece ecco che la Sindaca corre a Roma per chiedere la conferma dei tre milioni di euro (non si sa se l'ufficio della Presidenza del Consiglio venga informato circa la reale collocazione della piazza, non è dato di sapere se la Sindaca abbia chiesto la possibilità di destinarne altrove almeno una parte), poi torna e scopre finalmente che piazza Europa è divisa in due parti separate da corso Nizza, che bisogna occuparsi anche della parte lato Gesso, scopre che ci sono le gallerie della piazza bisognose di qualche cura, tutte cose che non aveva visto quando aveva la mente occupata dalla fissa del parcheggio sotterraneo.
Soprattutto torna da Roma con una tale fretta di spendere i soldi che non ha ancora, che dimentica di aver promesso una progettazione partecipata e dice di aver messo all'opera gli uffici per mandare “qualcosa” a Roma. La prima cittadina però non dimentica quei fantasmi fastidiosi che da sempre turbano i suoi sonni: i cedri che abitano la piazza e che stanno lì a fare (a farle?) ombra. Allora l'annuncio in consiglio comunale: non crediate di averli salvati, la nuova progettazione potrebbe prevederne l'abbattimento.
Noi vogliamo bene alla Sindaca e vogliamo sinceramente guarirla dalla nevrosi dell'abbattimento. Le proponiamo di pensare ad un progetto di vera riqualificazione che parta dalla salvaguardia dei cedri passando per un concorso di idee, da un voto cittadino, dalla valutazione e dal lavoro degli uffici tecnici comunali ora più semplice visto che non bisogna più bucare alla base dei palazzi.
Evitiamo tutti insieme alla città un danno economico e ambientale imperdonabile che inevitabilmente sarebbe imputabile a questa Amministrazione e a chi l'ha guidata.
Faremo un favore anche a chi verrà dopo di noi.
Associazione Di piazza in piazza
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