C’è un’indicazione temporale - di massima - sul progetto di riqualificazione di piazza Europa. L’amministrazione cuneese, per voce dell’assessore alla Mobilità Luca Pellegrino, lo attende entro la seconda metà di aprile.
Tra circa un mese quindi si conoscerà l’ipotetico destino della piazza e soprattutto dei dieci cedri dell’Atlante, il cui ventilato abbattimento - quando ancora si parlava del parcheggio sotterraneo - aveva fatto insorgere tutte le opposizioni. Lo studio AI Engineering di Torino si sta occupando anche di questo aspetto: “Abbiamo chiesto - spiega Pellegrino - di porre particolare attenzione al futuro utilizzo della piazza. Vogliamo una piazza che possa essere utilizzata tutti i giorni come punto di socialità e di aggregazione ma che, a differenza di oggi, abbia spazi e possibilità per poter realizzare manifestazioni ed eventi”.
Ai progettisti si è domandato di valutare, anche con l’ausilio di agronomi, la questione delle alberature, “tenendo conto nella progettazione della durata di queste piante”. Il progetto in teoria sarebbe dovuto arrivare dopo le vacanze di Natale, poi il termine è stato prorogato. Questo perché, fa sapere l’assessore, “abbiamo chiesto di arrivare in commissione con un progetto avanzato: vogliamo avere qualcosa di importante da discutere, con analisi e valutazioni sia sui materiali che sulle tecniche costruttive ipotizzate”. Anche sui costi il quadro dovrà essere il più preciso possibile, tenuto conto della decisione di ampliare l’area d’intervento: non più solo il sagrato, ma anche la parte al di là di corso Nizza.
Qui sono iniziati i lavori di sistemazione dello spiazzo davanti al palazzo ex Ubi, finanziati con fondi Pinqua. Il finanziamento era stato chiesto quando l’intervento su piazza Europa era limitato all’altra porzione: “I lavori stanno andando avanti perché non vogliamo perdere i fondi, ma quello che è previsto su quell’area verrà inglobato col resto del progetto” assicura Pellegrino.
Da parte della minoranza viene ribadita l’indisponibilità ad accettare l’eventuale “sacrificio” dei cedri dell’Atlante: “Sugli alberi noi non molliamo, se necessario ci sono cittadini pronti ad incatenarsi” avverte Paolo Armellini di Indipendenti. “Una cosa è chiara” aggiunge: “Il progetto deve e dovrà ruotare attorno ai cedri dell’Atlante, perché se aveva un senso per voi - non per noi - tagliarli per fare spazio ai parcheggi sotterranei oggi questo problema non c’è più. Se li tagliate lo fate ‘per tagliarli’ e questo non va assolutamente bene”. Assodato anche “che sono piante sane, perché l’assessorato all’Ambiente ha fatto rilievi”: “È chiaro che le dieci piante non risolvono i problemi del mondo, ma diventano un’icona di come si può e si deve concepire una nuova politica urbanistica cittadina”.
Sui tempi di presentazione del progetto
“meglio mai che tardi”, ironizza
Claudio Bongiovanni di Cuneo Mia:
“Non sono così ansioso di vederlo”. Il consigliere torna invece sulla mancata realizzazione della “silver house” da parte di Fondazione CRC,
oggetto di una sua precedente interpellanza dove si chiedeva di ripensare l’intervento sullo spiazzo:
“Sui lavori siamo arrivati in ritardo perché erano già appaltati, ma potevano benissimo essere inseriti nel progetto di rifacimento della piazza, in continuità con l’opera stessa”.