CUNEO - Piazza Europa, la sindaca tira il freno: “Ora serve una valutazione politica”

Da Patrizia Manassero una “presa d’atto” sul risultato dell’asta che potrebbe preludere allo stop al parcheggio sotterraneo: “Ma bisogna parlarne anche con il governo”

Andrea Cascioli 24/05/2023 19:16

“Piazza Europa è un progetto che abbiamo ereditato in fase avanzata. Siamo stati molto sereni nel dire che lo avremmo sottoposto a questo passaggio, oggi prendiamo atto del risultato dell’asta”: la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero commenta così l’esito dell’asta sui posti auto nel futuribile parcheggio sotterraneo.
 
Un fair play che si addice alla cornice sportiva in cui vengono pronunciate queste parole, a margine della presentazione dell’edizione 2023 della Granfondo Fausto Coppi. L’apertura delle buste, questa mattina in municipio, lascia pochi margini per pensare di proseguire uno dei progetti più qualificanti della passata giunta Borgna, difeso a spada tratta dall’allora assessore competente Davide Dalmasso e che soprattutto per i centristi della maggioranza era diventato uno stendardo.
 
Le offerte - quarantasei - coprono a malapena un terzo dei 129 posti disponibili, tra box auto (101), stalli auto (24) e moto (4). Dalla vendita dei parcheggi sarebbero dovuti arrivare cinque milioni, da aggiungere ai 3,3 del bando Periferie e a quelli per cui il Comune si impegnava ad accendere un mutuo. A patto, è stato detto anche di recente, che il gioco valesse la candela: ma i 2 milioni e 53mila euro ricavati dai potenziali acquirenti sono davvero pochi.
 
Già pochi minuti dopo l’apertura delle buste le opposizioni sono piombate a volo di falco sulla maggioranza: “Il progetto è fallito, va ritirato” hanno detto in coro la sinistra civica, gli Indipendenti e Lauria, col centrodestra pronto a spalleggiarli. Le parole di Manassero non sono l’attesa campana a morto sulla riqualificazione, ma preludono - almeno - a una possibile messa in stand by: “Ci prendiamo con la maggioranza e la giunta il tempo per fare una valutazione politica, anche perché abbiamo necessità di ragionare con palazzo Chigi sulle prospettive di quei fondi”. Resta in effetti da capire cosa succederà ai 3,3 milioni di stanziamenti ottenuti tramite il bando Periferie, uno dei punti più critici - e criticati - dell’intera operazione.

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