CUNEO - Piazza Europa, le minoranze ancora all'attacco: nel mirino il "metodo del nome coperto"

Per le opposizioni la possibilità di acquistare un box per conto di una terza persona inserita nel bando permetterebbe di aggirare il limite di tre spazi per acquirente: "Schiaffo politico alle minoranze"

a.d. 15/05/2023 12:47

Ancora polemiche sul progetto per il parcheggio sotterraneo in piazza Europa. Tra i punti al centro della discussione, è il cosiddetto “metodo del nome coperto” quello più rilevante emerso stamattina, lunedì 15 maggio, in un incontro con la stampa organizzato dai gruppi di minoranza del Consiglio comunale di Cuneo presso il municipio. Le opposizioni contestano la “pubblicità” con cui l’amministrazione ha promosso nelle ultime settimane l’avviso d’asta per la vendita dei box e posti auto-moto. I consiglieri presenti hanno dato lettura di un comunicato redatto per una operazione di “contro-informazione” dopo l’analisi del bando pubblicato dal Comune. 
 
Il “metodo del nome coperto”, come detto, uno dei passaggi salienti. Un metodo che secondo i gruppi di opposizione permetterebbe di aggirare il limite di tre box-stalli per singolo acquirente, che era stato richiesto durante il Consiglio comunale speciale sul progetto. Si legge nel comunicato redatto dalle minoranze: “Come si evince dal bando, un singolo acquirente può fare l’offerta per due box-stallo e può fare la terza offerta per conto di una terza persona il cui nome resta coperto. Dunque il signor Tizio fa il suo terzo acquisto per Sempronio. Il signor Caio fa il suo terzo acquisto sempre per Sempronio e così via. Alla fine quando il signor Sempronio dovrà pagare e svelare la sua vera identità il Comune controllerà di quanti box-stalli sarà proprietario? Dunque, con il metodo del nome coperto, si potrebbe facilmente ovviare la promessa fatta dei soli tre acquisti per persona. Un bello schiaffo politico alle minoranze, una bella dimostrazione di inaffidabilità per questa parte politica ed amministrativa".
 
Come gruppi consiliari di minoranza - si legge ancora nel documento - abbiamo visionato attentamente il bando che regola l’asta e vorremmo condividere pubblicamente le conclusioni a cui siamo giunti, per senso di responsabilità verso i nostri concittadini e per una valutazione politica che è inevitabile. Il bando prevede la vendita dei futuri immobili nello stato di fatto e di diritto al momento della consegna come succede in ogni vendita. È necessario sottolineare che chi acquista dovrà accollarsi le conseguenze delle possibili difficoltà di realizzazione del parcheggio sotterraneo che possono insorgere quando si effettuano imponenti opere di escavazione in un contesto circostante, quale quello di piazza Europa, caratterizzato dalla presenza di una intensa edificazione residenziale. Non si può escludere infatti che, pur con l’adozione di ogni cautela e attenzione progettuale e realizzata, potrebbero verificarsi contraccolpi di natura statica negli stabili prospicienti lo scavo, come le cronache hanno alcune volte segnalato a proposito di cantieri di simile entità. Chi compra dovrà mettere in conto, fin da ora, possibili future ulteriori limitazioni alla circolazione e all’accesso ai centri cittadini derivanti dalla necessità di ridurre l’inquinamento ambientale, tale eventualità potrebbe ridurre la fruibilità dei parcheggi sotterranei e determinare una possibile perdita di valore degli spazi acquistati”.
 
Poi altri aspetti ritenuti di criticità: “Altro elemento del bando da portare all’attenzione è costituito dalla tempistica stimata dal Comune che ha fissato la data di consegna per il giugno del 2026. Anche alla luce delle considerazioni appena esposte, pensiamo che la cosa possa essere piuttosto ottimistica e, qualora non si verificasse, esporrebbe di fatto gli acquirenti, che dovranno anticipare di tre anni il corrispettivo di metà del prezzo, al rischio di vederselo restituire alla scadenza senza interessi (e senza box). Un’ultima osservazione del bando che potrebbe interessare chi acquista riguarda il richiamo, fatto nel bando dell’amministrazione comunale, al Regio Decreto del 1924 che consente di ammettere o escludere dall’asta qualsiasi concorrente senza che la cosa dia diritto a sporgere reclamo né a pretendere spiegazioni”.
 
A nostro modesto parere, i manifesti diffusi dall’amministrazione per pubblicizzare l’operazione vendita box, cercherebbero di far sentire l’acquirente come un benefattore della riqualificazione di piazza Europa, tenuto conto che finora l’unica cosa certa è che la stessa piazza diventerà sostanzialmente un buco ricoperto da cemento e che gli attuali Cedri dell’Atlante che tradizionalmente la caratterizzano e ne combattono l’inquinamento, stanno sostituiti da qualche sparuto alberello speranzoso di poter sopravvivere. Detto ciò, il nostro unico scopo rimanere quello di riequilibrare l’operazione pubblicità che incontrerebbe non pochi possibili svantaggi per chi acquista e molti svantaggi per il resto dei cittadini. Fatta questa nostra parte, l’acquirente potrà, ovviamente decidere comunque di diventare un benefattore dei progetti dell’amministrazione in carica (non di piazza Europa) ma potrà farlo in modo più consapevole e informato”, concludono i rappresentanti delle opposizioni.
 

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