CUNEO - Piazza Europa, le opposizioni litigano con il tecnico. E annunciano: “Cadrà prima la sindaca dei cedri”

Critiche all’agronomo Zauli, che ribatte: “Da voi nessuna obiezione tecnica”. In maggioranza parlano solo i centristi: “La nuova piazza migliorerà anche corso Giolitti”

Andrea Cascioli 17/05/2024 16:25

“La tecnica non è neutrale” hanno avvertito diversi filosofi del Novecento, a partire da Martin Heidegger. Un dibattito attuale in tanti frangenti della contemporaneità, dai temi etici all’economia, ma presente anche in contesti locali quando a parlare sono, come si suol dire, gli esperti.
 
Nel caso di piazza Europa il dibattito sul nuovo progetto di riqualificazione, appena presentato ai consiglieri cuneesi e a un folto (e a tratti rumoreggiante) pubblico, si è concentrato tutto sulla “neutralità” dell’esperto chiamato a valutare le condizioni di salute dei cedri. Il professor Ettore Zauli non è certo l’ultimo arrivato. Per lui parla un curriculum che lo ha visto, dopo una laurea in agraria e una in biologia, accedere a una cattedra nella facoltà di architettura dell’università di Genova e dirigere i giardini pubblici a Genova e a Firenze. Oltretutto è considerato - fino a ieri, almeno - uno scienziato vicino ai movimenti ambientalisti: proprio per la sua notoria opposizione al biodigestore è stato indicato, lo scorso anno, come rappresentante del Comune di Borgo San Dalmazzo nel cda dell’azienda cuneese dei rifiuti, Acsr.
 
Oggi è proprio questa “contiguità” che gli viene rinfacciata: “Ho ascoltato due anni fa Zauli in piazza Europa - ha detto Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) subito dopo il suo intervento - e non l’ho sentito dire queste cose terroristiche. Probabilmente perché era stato invitato da associazioni ambientaliste”. “Ha avuto un incarico da questa amministrazione per una valutazione ad hoc?” ha domandato Beppe Lauria (Indipendenza!): la risposta è sì, ovviamente. Ma Zauli ha respinto, accalorandosi a sua volta, l’accusa di aver “attaccato l’asino dove vuole il padrone”, come dice il proverbio: “Non ho avuto nessuna indicazione di dire qualcosa in particolare sui cedri. Mi è stato chiesto cosa pensassi delle alberature e queste tesi le ho sempre sostenute davanti a tutti e mi sono scontrato con i comitati e le amministrazioni. Quando gli alberi arrivano a una certa età e a situazioni di rischio è conveniente per tutti, i cittadini e i tecnici, tenerne conto”. Poi la replica alle opposizioni: “Non mi avete fatto nessuna obiezione tecnica”.
 
 
Nessuna resa sugli alberi: “Pronti a incatenarci, non li abbatterete”
 
Ma cosa ha detto Zauli, di preciso? In soldoni, che i dieci cedri dell’Atlante superstiti hanno un ciclo di vita “in sicurezza” non superiore ai prossimi dieci o quindici anni. “Il cedro più vecchio del mondo, in Algeria, ha 1600 anni. Ma gli alberi in città hanno una vita molto più breve” sintetizza l’agronomo. Affermazioni che Lauria giudica comunque “rassicuranti”: “Tutte le altre valutazioni che ha fatto sono ascrivibili a eventualità che potrebbero generare la moria anticipata”. È l’esponente della destra sociale a parlare di un intervento “dirimente”, ma “utilizzato per fare un po’ di terrorismo”. Ma Lauria ne ha pure per i progettisti: “Trovo banale la presentazione che ci ha fatto” dice rivolto all’ingegner Sabina Carucci dello studio Ai Engineering. Critiche - e ironie - sul parco giochi, con un galeone al centro (ma le attrezzature sono ancora tutte da decidere, precisano i proponenti): “L’amore per il mare degli amministratori di questa città è immenso. Siamo arrivati alla barca sulla piazza, dopo aver fatto l’approdo per i motoscafi al parco Parri”. Bocciata pure la copertura degli attraversamenti pedonali: “Quando la facciamo la copertura di corso Dante? Andiamo per gradi”.
 
“La semplicità del progetto lo fa finalmente rientrare nelle previsioni originarie: sembra una piazza di periferia” ironizza a sua volta Sturlese, raccogliendo boati di approvazione tra il pubblico: “Solo tre o quattro anni fa erano stati fatti studi che hanno rassicurato sulla stabilità degli alberi: se la situazione è questa, probabilmente bisognerebbe abbatterli subito”. Ma la verità sarebbe un’altra: “Da mesi la maggioranza è lacerata da quelli che vorrebbero abbattere i cedri per una rivincita, perché non sono riusciti a fare il parcheggio. I cedri sono vittime della rabbia di una parte della maggioranza in urto con un’altra parte, che vanno avanti per ricatti reciproci”. Alla fine arriva un monito, anche quello in forma ironica: “Il progetto manca di un mausoleo: perché sarà la tomba della maggioranza”.
 
Giancarlo Boselli stigmatizza l’“assenza gravissima” della sindaca: “Evidentemente ha avuto timore a confrontarsi con una questione così rilevante e grave”. Anche dal capogruppo degli Indipendenti arrivano bordate a Zauli: “Quando una questione è così importante non si porta in commissione un consulente di parte, pagato dalla giunta, ma ci si riferisce a grandi università. Se la situazione è così grave come dice, dottor Zauli, la giunta deve impegnarsi dai prossimi giorni a fare le uniche due prove che veramente danno una risposta: prove di trazione e analisi del rischio”. Boselli fa a sua volta un pronostico: “Sono convinto che cadrà prima la sindaca dei cedri e noi ce la metteremo tutta. Confermo che ci incateneremo agli alberi, se credete di buttarli giù vi sbagliate”. “I cedri dell’Atlante per me sono un simbolo di Cuneo, come San Francesco e la statua di Barbaroux” aggiunge l’altro consigliere di Indipendenti, Paolo Armellini: “Prima di tagliare un simbolo pensateci bene, lavorando su un progetto attorno alle piante e non senza le piante”. L’attraversamento coperto sui corsi? “Un obbrobrio urbanistico”.
 
“Lo scenario che ci avete presentato è quello di una piazza che vivremo da qui a trenta o quarant’anni” sostiene Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia), per il quale “non c’è nessun motivo tecnico per eliminare gli alberi in città, è esclusivamente una questione culturale”. E il parere dell’agronomo? “Lo scorso anno, in piazza Europa, Zauli aveva dichiarato che la vita di questi alberi poteva arrivare ad altrettanti anni quanti ne avevano già vissuti: oggi dice che vivranno altri dieci anni”. La maggioranza, aggiunge Bongiovanni, “dovrebbe prendersi la responsabilità totale di quello che sta avvenendo e invece continua a trincerarsi dietro ai professionisti”.
 
 
Riqualificazione, perché sì: “Oggi piazza Europa è un non luogo”
 
Dalla maggioranza le risposte arrivano, in un coro unanime sia per giudizi - tutti positivi - che per provenienza politica: gli interventi, infatti, giungono tutti da esponenti del gruppo Centro per Cuneo. Comincia Flavia Barbano: “In piazza Europa le piante sono esseri viventi al 41 bis” esordisce la consigliera, plaudendo alla “riqualificazione di una piazza nevralgica” che “era necessaria ormai da anni: il bello porta bello, come dice sempre la nostra sindaca”. Piazza Europa è “una piazza vecchia, concepita negli anni Cinquanta: non è bella e non è di pregio, non è soggetta a nessun vincolo ed è solo di passaggio. Può anche essere stata una bella piazza allora, ma è come se noi andassimo vestiti con gli abiti degli anni Cinquanta”.
 
D’accordo la collega Maria Laura Risso: “Piazza Europa adesso è un non luogo, è un attraversamento pedonale. L’enorme vasca e le panchine ricordano davvero un mausoleo, le persone non riescono nemmeno a radunarsi, perché non c’è uno spazio di aggregazione”. Nessuna concessione a chi accusa la giunta di voler “deforestare” la città: “Noi non siamo i terroristi del verde, abbiamo fatto il parco Parri e chiuso il viale Angeli. Siamo verdi almeno quanto voi, - aggiunge Risso, rivolta alle minoranze - semplicemente vogliamo rigenerare uno spazio che è asfittico e non ha nulla di attraente”. La nuova piazza, assicura, “porterà anche a un riposizionamento dei dehors e quindi a un aumento del numero degli esercizi commerciali”.
 
Il capogruppo Vincenzo Pellegrino non nasconde il rimpianto per il parcheggio sotterraneo: “Quando si tratta di sistemare una piazza, il primo passaggio che si deve fare è togliere tutte le macchine dalla superficie e metterle sotto. Purtroppo non ci siamo riusciti”. Ciò non toglie, sottolinea, che la riqualificazione si debba fare: “Piazza Europa è un progetto ormai datato e superato. Quest’area necessita di un rinnovamento che sarà sostenibile, perché raddoppiamo l’area di verde e triplichiamo il numero degli alberi”. Ciò che verrà sarà “una piazza più smart e più verde”, ma non solo: “Sono convinto che migliorerà anche corso Giolitti, perché porterà un miglioramento della frequentazione”.

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