Negli ultimi 3 anni in Piemonte si sono verificati 30 incendi (tre dei quali in provincia di Cuneo, due nel 2017 e uno nel 2016) in impianti di trattamento di rifiuti su un totale nazionale di 270 episodi, concentrati per il 47,% per cento al Nord, e negli ultimi mesi si stanno intensificando.
Sono i dati emersi nel corso del seminario “Incendi in impianti di trattamento rifiuti. Legalità e pianificazione per la prevenzione”, in programma oggi, al museo A come Ambiente di Torino, e organizzato da Regione e Arpa Piemonte in collaborazione con l’Ordine degli ingegneri della provincia torinese.
“La situazione in Piemonte è sotto controllo, anche se negli ultimi mesi si è verificata una intensificazione degli episodi, che richiede l’implementazione della rete di controlli sulla filiera di quelli speciali, sottoposti a regime di libero mercato”, ha detto l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte ed ex sindaco di Cuneo, Alberto Valmaggia. “Negli ultimi mesi - ha spiegato l’assessore - stanno prendendo fuoco depositi di plastica e carta. Per questo bisogna controllare i percorsi dei rifiuti e la filiera, che non dipende dagli enti pubblici. È importante, quindi, rafforzare la rete di protezione e prevenzione coinvolgendo tutti i soggetti: Regione, Asl, Arpa, Prefettura, carabinieri”. “In Piemonte c’è un controllo puntuale - ha concluso Valmaggia - e la questione dei rifiuti speciali è stata anche al centro di un approfondimento specifico da parte della Commissione consiliare per l’ambiente”.
L’Arpa Piemonte effettua mediamente 500 controlli all’anno sugli impianti di trattamento dei rifiuti. Nell’ultimo biennio i 30 impianti in cui ci sono stati degli incendi tra il 2015 e il 2018 sono stati oggetto di: 100 verbali di sopralluogo, 11 notizie di reato e 45 atti di polizia giudiziaria. Per il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto, “la partecipazione attiva dell’agenzia alle fasi istruttorie e autorizzative delle discariche costituisce, nelle forme della valutazione nelle forme della valutazione preliminare e del suggerimento prescrittivo, il primo strumento di controllo efficace degli impianti in questione. Tale attività pone le basi per la messa in opera di requisiti tecnici e gestionali adeguati a produrre la necessaria attività preventiva nei confronti dell’evento incidentale e di facilitare in ogni caso la gestione delle fasi operative dell’emergenza”.
L’importanza e l’attualità del fenomeno degli incendi negli impianti di trattamento di rifiuti risulta evidenziata dall’interessamento della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati e da una recente circolare del Ministero dell’Ambiente sulle linee guida per la gestione operativa degli stoccaggi negli impianti di gestione dei rifiuti e per la prevenzione dei rischi. Secondo il prefetto di Torino, Renato Saccone, “il fumo e l’inquinamento non hanno confini amministrativi. Dobbiamo conoscere e mettere insieme le conoscenze per poter agire secondo le nostre competenze: difendere la ricchezza del territorio e combattere l’illegalità”. Giuseppe Battarino, magistrato collaboratore della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, ha spiegato che nell’arco di tre anni, fino ad agosto 2017, sono stati monitorati in Italia 270 incendi in impianti di rifiuti, concentrati prevalentemente nel Settentrione.