“Io lo avevo detto…”. Il tono di Luca Robaldo, sindaco di Mondovì e presidente della Provincia di Cuneo, non è certo quello del primo della classe che vuol far notare di averci visto lungo. È piuttosto l’amara constatazione di ciò che probabilmente si poteva già intuire tempo fa. A ottobre, poche settimane dopo essere diventato presidente della Provincia, Robaldo disse:
“Così com’è, il PNRR rischia di far morire gli enti”. Ritardi, difficoltà organizzative, mancanza di personale, burocrazia: il piano che negli intenti del Governo dovrebbe far ripartire il Paese dopo la crisi provocata dalla pandemia, per diversi motivi fatica ad essere messo a terra. Problematiche che riguardano anche il Piemonte e la Granda, evidenziate dagli ultimi dati resi noti dalla Corte dei Conti e analizzati in un
articolo pubblicato lunedì 10 aprile da Cuneodice.it. Problematiche che il presidente della Provincia Luca Robaldo non può che confermare:
“Forse in maniera un po’ semplicistica, ma subito dopo il giuramento, a ottobre, avevo messo tutti in guardia su questi rischi. Quali? Che per il Pnrr si vedano morire degli enti, per diversi motivi”.
Prima di tutto, il tema legato ai tempi: “Questo grande piano viene ribaltato sulle pubbliche amministrazioni, che per quanto brave, capaci e presenti, non riescono a farli collimare. È inutile che ci giriamo intorno”. C’è poi una seconda questione, strettamente legata alla prima: “Manca il personale, e questo porta ovviamente ad un allungamento dei tempi. E anche le aziende che dovrebbero partecipare ai bandi per la realizzazione dei progetti, non lo fanno. Posso portare due esempi concreti che riguardano il Comune di Mondovì, di cui sono sindaco: per i progetti della messa in sicurezza dell’Ellero e dell’intubamento di una bialera, i bandi di gara sono andati deserti, perché le ditte sono oberate e non si trovano i materiali. Questo fa sì che si debba rifare il bando, provocando ovviamente dei ritardi che aumentano il rischio di non rispettare i termini e quindi di perdere i soldi”. Infine, Robaldo sottolinea una terza problematica, l’eccessiva differenza tra le modalità di realizzazione dei vari progetti: “I soldi per un bando li devi rendicontare in un modo, quelli per un altro in maniera completamente diversa: così diventa troppo complicato. Da presidente della Provincia non posso che fare i complimenti ai miei dipendenti per come stanno lavorando. Si va avanti cercando di arrangiarsi, ma la carne al fuoco è davvero tanta e ci sono molteplici difficoltà”.
“Confido che il Governo stia comprendendo queste criticità e possa adeguare i tempi, altrimenti rischiamo di perdere i soldi - conclude il presidente della Provincia -. C’è un caso lampante, che utilizzo sempre come esempio, quello degli asili nido: il termine era fissato inizialmente al 31 gennaio, poi è stato fatto slittare al 31 maggio e adesso molti Comuni stanno chiedendo che venga ulteriormente prorogato al 30 giugno. Comprendo che ci siano dei tempi europei, ma quando tutta Italia fa capire che ci sono delle oggettive difficoltà, bisognerebbe prenderne atto e comportarsi di conseguenza. "Leggo tante polemiche riguardo al possibile finanziamento della realizzazione degli stadi di Venezia e Firenze con fondi PNRR: io mi limito ad osservare che, forse, quegli investimenti potrebbero essere finanziati con fondi diversi dal PNRR che, giova ricordarlo, è supportato da risorse europee a prestito e che, quindi, prima o poi dovremo restituire..."