L'obiettivo dichiarato del 'Governo del Cambiamento' è quello di abbassare le tariffe Rc auto nel Meridione, ma il modo in cui intende farlo non è chiaro. Al momento gli esponenti dell'esecutivo parlano di norme per arrivare a una cifra “più equa”, ma il timore diffuso negli ambienti delle assicurazioni è che il ritorno della 'tariffa unica' o di un qualcosa di analogo, con un livellamento generale del premio, provochi aumenti consistenti in tutto il Nord Italia, provincia di Cuneo compresa.
La novità sarebbe contenuta nel cosiddetto decreto legge 'omnibus', che sarà approvato con la manovra di bilancio e avrebbe l'ambizione di stabilire tariffe uguali su tutto il territorio italiano per chi si trova in prima classe di bonus-malus. La variazione sarebbe totalmente disancorata dal concetto di merito, inteso come livello di incidentalità.
L'iniziativa produrrebbe un forte effetto sui prezzi, di rincaro nel Nord e di contrazione al Sud. Il quotidiano economico 'Il Sole 24 ore' ha raccolto i dati Ivass sul costo medio della polizza Rc auto, il risultato è che ad Aosta è di 292,1 euro, mentre in quel di Napoli per lo stesso servizio la cifra è più che raddoppiata con 618,6 euro. Nella Granda il costo medio dell'assicurazione per la macchina è di 318,8 euro.
Le prime proiezioni effettuate da alcune compagnie assicurative di rilievo, stimano che un intervento di questo tipo porterebbe a un rincaro della tariffa sino al 35% ad Aosta e una discesa del 65% a Napoli. Giusto per prendere ad esempio i due 'estremi' della classifica. A livello generico il 'sentiment' è che le tariffe aumenterebbero vertiginosamente in tutto il Nord Italia, con picchi, in proiezione, fino al 40%, mentre si stima che in provincia di Cuneo l'aumento sarebbe intorno al 32 %, vale a dire tra i più alti in tutto il Belpaese.
Qual è la 'ratio' di queste cifre? Presupponiamo di avere un portafoglio di polizze auto del valore totale di 300 milioni di euro. Se si cassa “l’effetto province”, ovvero la variabile legata al rischio di circolare con la vettura in una determinata area del paese, la somma si riduce a soli 200 milioni. La compagnia assicurativa avrà dunque l'esigenza di spalmare quei 100 milioni che mancano per poter gestire al meglio il rischio. L’esito (scontato) è quello di un crollo delle tariffe in aree poco virtuose (meridione) e il balzo in zone che non mostrano problematiche (settentrione). Le compagnie, in sostanza, per abbassare i prezzi al Sud, dovrebbero aumentare quelli al Nord, con tutte le conseguenze del caso.
Fonti: Ivass,
Il Sole 24 ore.