“Qual è la coerenza con la ‘città verde’ promessa dal Sindaco? Quale la tutela per il settore agricolo cuneese e per il piccolo e medio commercio cittadino?”. Sono questi, in estrema sintesi, i quesiti posti dall’interpellanza rivolta a Federico Borgna e alla sua Giunta da Ugo Sturlese, consigliere comunale del gruppo Cuneo per i Beni Comuni. Il riferimento è al nuovo polo logistico Amazon che dovrebbe sorgere ai Ronchi, i cui lavori sono iniziati nel mese di settembre. “A precise domande sulla destinazione degli edifici da realizzare - scrive Sturlese - la società proponente (Scannel) non ha ritenuto di comunicare nulla di ufficiale, e parimenti il Sindaco e la Giunta non hanno dato chiarimenti ufficiali sulla destinazione degli immobili”.
Tra i dubbi posti dal decano del Consiglio comunale cuneese, poi, quelli relativi al consumo di suolo: “A febbraio 2020, secondo un calcolo approssimativo fondato sulla analisi delle proposte edificatorie discusse in Commissione Urbanistica e da me conteggiate, a partire dal 2017 risultavano approvati dalla maggioranza strumenti urbanistici che potrebbero comportare il consumo potenziale di circa 466 mila metri quadrati di territorio a possibile utilizzo agricolo, di fondamentale importanza per le generazioni future. Analoghe preoccupazioni hanno espresso le maggiori associazioni ambientaliste, chiedendo di non aggravare il carico edificatorio con ulteriori iniziative di espansione in contrasto con l'esigenza di recupero del patrimonio esistente”. Non solo: le preoccupazioni riguardano anche le possibili ripercussioni sul tessuto commerciale della città. “Dopo la notizia dell'insediamento Amazon - prosegue Sturlese - grandi preoccupazioni sono state manifestate anche dagli operatori commerciali, che vedrebbero penalizzate le loro attività da una forma di sleale concorrenza fondata su condizioni fiscali vantaggiose, come evidenziato dal presidente di Confcommercio Luca Chiapella, che ha specificato la richiesta di considerare tali insediamenti di tipo commerciale piuttosto che strutture di logistica da dimensionare secondo le previsioni del Piano Commerciale”.
In chiusura, i quesiti già evidenziati in apertura: “Come si giustifica questa scelta di larga compromissione del suolo agricolo a fronte della volontà, espressa ripetutamente, di sviluppare la vocazione ‘verde’ della nostra città e dell’asserito impegno per la sostenibilità ambientale? Per quale motivo l'amministrazione non ha esibito il titolo di proprietà della proponente con relativa specificazione della destinazione d'uso dei fabbricati da realizzare?”. E ancora: “Per quale motivo il Comune ha ritenuto compatibile con la norma di Piano (Art. 53.04.01) un insediamento a tipologia ‘magazzino-logistico' non previsto dalla normativa in vigore? Per quale motivo una società con queste caratteristiche (nel caso sia Amazon), che vende online ogni prodotto di tipo commerciale non deve essere considerata un Polo Commerciale?”.
Nel prossimo Consiglio comunale del capoluogo, in programma il 25, 26 e 27 ottobre, le risposte dell’amministrazione.