Sei giorni di ispezioni e geosondaggi sulla struttura, propedeutici ad un ampliamento della carreggiata. È quanto ha programmato Anas per il ponte dell’Olla, lungo la statale 21 nel Comune di Gaiola, da alcuni anni sotto la lente d’ingrandimento dopo episodi di distacco di materiali dalle arcate. Stamattina, venerdì 3 febbraio, si è tenuto in Prefettura a Cuneo un incontro tecnico a cui hanno preso parte anche i sindaci della valle Stura. I controlli disposti da Anas si svolgeranno dal 21 al 26 febbraio, prevalentemente in orario notturno e nel fine settimana, con conseguente blocco della circolazione, ma saranno possibili momenti di chiusura e di circolazione a senso unico alternato anche durante il giorno.
Se le ispezioni andranno a buon fine, il progetto prevede poi la posa di una platea sulla struttura del ponte per ampliare la carreggiata di circa un metro (50 centimetri per parte). La questione diventerebbe in questo caso di non facile gestione, perchè la durata stimata dei lavori sarebbe di circa otto mesi e - soprattutto - perchè il ponte dell’Olla è di fatto un “collo di bottiglia” che permette l’accesso alla valle e al Colle della Maddalena: le strade alternative, la “militare” e la provinciale 121, sono infatti inadatte al transito delle decine di mezzi pesanti che ogni giorno viaggiano da e verso lo stabilimento “Sant’Anna” di Vinadio e il confine con la Francia.
Presente all’incontro di stamattina anche Loris Emanuel, sindaco di Moiola e presidente dell’Unione Montana Valle Stura: “Quello di oggi è stato un incontro tecnico, abbiamo fatto alcune richieste per rendere l’intervento meno impattante per la viabilità. Il problema verrà se si dovesse procedere con l'intervento successivo: la questione in quel caso diventerebbe estremamente delicata”. Per Emanuel, inoltre, l’ampliamento della carreggiata non sarà un intervento risolutivo: “Speriamo che non venga considerato tale da chi può allocare i fondi. Si andrà ad allargare la sede stradale, ma quello che serve è un raddoppio del ponte: se la struttura rimarrà la stessa, rischiamo che il problema si riproponga tra dieci o quindici anni, se non prima”.
Un “nodo”, quello del ponte dell’Olla, che va ad aggiungersi all’annosa questione della variante di Demonte, attesa da anni e ad oggi bloccata dal parere negativo del Ministero dei Beni Culturali legato alla presenza dei resti del forte della Consolata sulla collina del Podio di Demonte: “Sembra che ora il problema del ponte dell’Olla sia l’unico da affrontare, ma non è così. - prosegue Emanuel - Abbiamo una variante incompiuta, quella di Demonte, e una di cui nemmeno si è ancora parlato, quella di Aisone, forse ancora più urgente. Avevamo un problema, a forza di aspettare ora sono diventati tre, e potranno aumentare con gli anni. E non parliamo di un problema che riguarda solo la ‘Sant’Anna’, ma è di tutto il territorio: piaccia o no, il Colle della Maddalena oggi è l’unico collegamento internazionale della nostra provincia percorribile da mezzi pesanti. Si parla di questo tema come se interessasse solo chi abita a Gaiola o in valle Stura, ma non è così. Servirebbe un’azione politica forte: non parliamo di un semplice problema locale”.