CUNEO - Presentato a Cuneo il Piano Paesaggistico regionale

A illustrarlo in modo dettagliato ai numerosi amministratori e operatori del settore sono stati i tecnici della Regione e della Soprintendenza

08/11/2017 17:38

Il Piano Paesaggistico Regionale (Ppr), approvato dal Consiglio di Palazzo Lascaris lo scorso 3 ottobre, dopo oltre 10 anni di approfondimenti e riletture, è stato presentato agli amministratori pubblici, agli operatori del settore e ai cittadini della provincia di Cuneo nella Sala Einaudi del Centro Incontri di corso Dante. Il documento, che ha richiesto un imponente mole di lavoro, è stato condiviso ed elaborato dai tecnici della Regione Piemonte-Direzione Ambiente, Tutela e Governo del Territorio e da quelli del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo attraverso il Segretariato Generale del Piemonte e le Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. A illustrarlo in modo dettagliato e comprensibile, dopo i saluti del consigliere provinciale, Roberto Passone, e l’introduzione dei lavori da parte dell’assessore regionale ad Ambiente, Urbanistica, Programmazione Territoriale e Paesaggistica, Alberto Valmaggia, sono stati per la Regione il vicedirettore del comparto, Giovanni Paludi, e i funzionari, Annalisa Savio e Alfredo Visentini, e per la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio province di Alessandria-Asti-Cuneo, la responsabile, Egle Micheletto, con la collaboratrice Cristina Lucca.

Il Ppr ha l’obiettivo di conoscere il territorio, tutelare il paesaggio, ma anche valorizzarne le risorse per garantire uno sviluppo sostenibile. E’ la sintesi di quattro chiavi di lettura che non viaggiano più separate ma sono da considerare insieme: natura e ambiente; storia e cultura; percezione visiva di quanto ci sta attorno e componente morfologica-abitativa. Il territorio del Piemonte è stato perimetrato in 12 Macroambiti, 76 Ambiti e 535 Unità di paesaggio. Sono stati catalogati i Beni paesaggistici della Regione sottoposti a tutela, con le relative schede, che coprono una superficie di 1.548.857 ettari: il 61%  di quella complessiva piemontese. Alcuni dati contenuti nel Catalogo: 2060 tra ville, chiese, torri, fortificazioni, cascine, borgate, residenze sabaude, Sacri monti, palazzi, castelli, poi 1837 fiumi e corsi d’acqua, 199 laghi, 109 parchi e 94 aree di interesse archeologico. Tutti i relatori intervenuti hanno sottolineato l’importanza del documento, che consente di aumentare la conoscenza del territorio e di mettere al centro il percorso della sua pianificazione futura per salvaguardarlo e valorizzarlo. Con l’approvazione del Ppr sono entrati in vigore gli indirizzi, le direttive e le prescrizioni a cui, entro due anni, ma la scadenza non è tassativa, i Comuni devono adeguare i loro Piani Regolatori. 

Dal numeroso pubblico presente sono venute domande, sollecitazioni, suggerimenti. Le conclusioni le ha tratte l’assessore Valmaggia. “Come Regione - ha affermato - siamo disponibili a fornire tutti i chiarimenti necessari. Vogliamo accompagnare i Comuni nel percorso di adeguamento anche attraverso alcuni corsi specifici di formazione dei loro tecnici. Ma il Ppr, come ha detto qualche esponente della minoranza in Consiglio regionale, non ha effetti devastanti perché blocca il settore delle costruzioni mettendo ulteriori vincoli dai ci si deve difendermi. Chiede, invece, agli Enti locali,  ai professionisti del settore e a tutti i cittadini di avere un approccio culturale diverso nei confronti del paesaggio: di tutela certamente, ma in una visione prospettica più sensibile e capace di far scaturire le opportunità di una nuova, grande e strategica pianificazione per il futuro del territorio che porti anche sviluppo economico. Magari in un’ottica sovracomunale”. 

c.s.

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