In controtendenza alla deflazione generale, i prezzi al consumo dei prodotti alimentari hanno fatto registrare nell’ultimo anno il maggiore incremento fra tutti i settori (+1,3%). È quanto emerge dall’analisi sull’andamento dell’inflazione nel 2020 svolta da Coldiretti, che evidenzia come gli aumenti nel carrello della spesa non si trasferiscano tuttavia nei campi e nelle stalle, dove è speculazione al ribasso con il taglio ai compensi pagati agli agricoltori e agli allevatori per molti prodotti.
“Siamo di fronte al paradosso che mentre i prezzi della spesa al dettaglio aumentano, quelli pagati agli agricoltori e agli allevatori crollano. Il massiccio ricorso alle offerte promozionali non può essere scaricato sulle imprese agricole che rappresentano l’ultimo anello della catena e sono già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato” commenta Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo, che chiede di “intervenire con decisione per impedire le pratiche sleali che sottopagano i produttori agricoli, un problema che affligge l’intero settore agroalimentare e contro il quale è necessario un serio intervento normativo del Parlamento ad integrazione della Direttiva UE 2019/633”.
“La nostra agricoltura è in grado di offrire produzioni di qualità realizzando rapporti di filiera virtuosi, come ‘Gran Piemonte’ avviato nei mesi scorsi per il frumento tenero piemontese, al fine di valorizzare veramente le produzioni e di offrire un’equa remunerazione alle imprese. Serve responsabilità con un patto etico di filiera per garantire prezzi equi ai produttori agricoli e privilegiare nella distribuzione il Made in Italy a tutela dell’economia, dell’occupazione e del territorio” conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu.