Riceviamo e pubblichiamo.
L’ipocrisia della Giunta Cirio ha raggiunto i massimi storici: prima liberalizzano il gioco d’azzardo, poi fanno una campagna di sensibilizzazione di facciata per dire che il gioco fa male.
Dopo aver smantellato la virtuosa legge regionale del 2016, approvata all’unanimità con importanti proposte del Movimento 5 Stelle, e dopo averla sostituita con la norma del 2021, decisamente più permissiva, la Giunta Cirio ha lanciato la campagna comunicativa “Perdere tutto non è un bel gioco”. Come sempre, quando si ha a che fare con questa maggioranza, la toppa è peggiore del buco. Da un lato sanciscono il “far west” delle slot machine, che ha creato e creerà gravissimi danni al tessuto sociale, dall’altro s’inventano mirabolanti attività di sensibilizzazione che non potranno che incidere in modo riduttivo. Come se non bastasse, nei giorni scorsi la maggioranza ha bocciato due valide proposte di legge di contrasto alla ludopatia presentate da numerose associazioni (con ben 12mila firme a supporto) e da alcuni Comuni del territorio.
Tradotto: la maggioranza di Cirio continua a tutelare gli interessi della lobby del gioco e ignora migliaia di famiglie che fanno i conti tutti i giorni con le conseguenze di questa terribile dipendenza. La legge del 2016, che il Centrodestra ha stralciato, aveva dato risultati positivi: dal 2016 al 2019 i volumi di gioco erano diminuiti dell’11% (572 milioni di euro), mentre nel resto della nazione la riduzione è iniziata solo nel 2019, -18 milioni di euro (-0,03%). In questo periodo le perdite dei giocatori erano diminuite del 16% e si era ridotto anche il numero dei pazienti in carico nei servizi sanitari sulla ludopatia (-20,6%).
Negli anni successivi, però, la situazione è cambiata. Ciò sarebbe dovuto, secondo gli esperti, alla "liberalizzazione" delle slot sancita dalla legge del 2021 voluta dalla maggioranza Cirio. Nella nostra Regione, rispetto alla situazione pre-Covid, i volumi di gioco hanno subito un'impennata da record. In media, in Italia, l'aumento è stato del 61,4%, mentre in Piemonte del 71%. Un triste primato per una cifra totale di 8 miliardi di euro spesi nel 2022, 6mila l'anno ogni giocatore.
Tutti comprendiamo l’esigenza di portare avanti iniziative di sensibilizzazione, ma queste da sole non bastano. Per tentare davvero di porre un freno alla ludopatia la soluzione è un'altra: tornare alla legge del 2016.
Ivano Martinetti, Consigliere regionale M5S Piemonte