CUNEO - Pronta la nuova area sanitaria delle OGR di Torino

Inaugurati i 92 posti letto realizzati in dodici giorni di lavoro grazie alla collaborazione dell'Aeronautica Militare

18/04/2020 17:51

L’area sanitaria temporanea allestita nelle Officine Grandi Riparazioni di Torino è pronta per ospitare i pazienti che hanno superato la fase critica dell’infezione da Coronavirus in altri ospedali ma hanno ancora bisogno di cure prima di essere dichiarati guariti e tornare nelle proprie abitazioni.
 
I lavori, avviati a seguito della sottoscrizione di un'intesa tra Regione Piemonte, Prefettura e Comune di Torino, Società consortile per azioni Ogr-Crt e Fondazione Crt, hanno interessato un'area di 8.900 mq dove sono stati posizionati 92 posti letto: 4 di terapia intensiva potenziabili fino a 12 (2 fissi, 2 con modulo mobile, 8 convertendo alcuni posti di subintensiva), 32 di terapia subintensiva (di cui 8 trasformabili in intensiva subito all’occorrenza), 56 di degenza suddivisi in 12 stanze e monitorati da una sala di controllo. A realizzarli in 12 giorni una task force infrastrutturale dell'Aeronautica Militare composta da due ufficiali ingegneri e 12 tra sottufficiali e personale di truppa specializzato nella realizzazione di impiantistica elettrica ed aeroportuale. L'utilizzo della porzione delle Ogr è stato consentito dalla Fondazione Crt, mentre la Compagnia di San Paolo ha stanziato 3 milioni per l'allestimento della struttura.
 
La conclusione dei lavori è stata suggellata nel corso di una breve cerimonia svoltasi alla presenza del presidente della Regione, Alberto Cirio, del commissario straordinario Coronavirus Piemonte, Vincenzo Coccolo, del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, gen. Alberto Rosso, della sindaca di Torino, Chiara Appendino, del prefetto di Torino, Claudio Palomba, del presidente della Fondazione CRT, Giovanni Quaglia, del presidente della Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo, e, in collegamento da Roma, dell’ambasciatore della Repubblica di Cuba in Italia, José Carlos Rodriguez Ruiz.
 
E' un momento che vogliamo vivere con sobrietà - ha dichiarato Cirio dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno contribuito a tagliare il traguardo - . La festa la rimandiamo a quando l’incubo sarà alle nostre spalle e chiuderemo questo presidio ospedaliero, che ha un duplice valore: tutelare la vita continuando a curare i malati da Coronavirus accompagnandoli verso la guarigione e una nuova normalità; liberare la pressione sugli ospedali, che potranno pian piano ritornare alla funzionalità ordinaria. Bisognava concludere l’opera in tempi molto rapidi, per la necessità di farci trovare pronti contro un’emergenza che continua ad essere alta. Una scelta condivisa da tutte le eccellenze di Torino e dell’Aeronautica Militare, che in mezz’ora ha dato la sua disponibilità ad intervenire ed ha dimostrato che lo Stato c’è con una delle sue componenti più belle, le Forze Armate”. In chiusura, il presidente ha ricordato le 100 persone, tra medici e infermieri, che presteranno le cure ai pazienti; tra di essi, i 38 cubani della Brigada Henry Reeve arrivati appositamente da Cuba.
 
Il commissario Coccolo ha posto l’accento sul lavoro di squadra che ha consentito la realizzazione del presidio in dieci giorni, il generale Rosso ha espresso “soddisfazione e orgoglio per lo spirito e la sintonia che hanno consentito di risolvere le difficoltà e produrre un risultato concreto e importante”, la sindaca Appendino ha evidenziato come tutto le componenti del territorio abbiano contribuito a dare una risposta alle emergenze e si è augurata che le OGR possano tornare presto alla vocazione culturale degli ultimi anni, il prefetto Palomba ha sottolineato come solo la coesione istituzionale consenta di raggiungere simili risultati, il presidente Quaglia ha ha messo in evidenza la veloce e forte collaborazione tra pubblico e privato, il presidente Profumo ha definito la nuova struttura un modello per un futuro che avrà bisogno di risposte veloci e agili ed puntualizzato come le fondazioni bancarie abbiano dimostrato ancora una volta come possono fare la differenza. Infine, l’ambasciatore di Cuba ha affermato che era un dovere prestare aiuto ad un Paese amico come l’Italia.
 

c.s.

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