Il tunnel di Tenda è chiuso da venerdì mattina e questa volta non c’entra la neve o qualche lavoro di ordinaria manutenzione: la canna è allagata per tutta la sua lunghezza e al momento (lunedì 7 maggio, ore 11,15) non ci sono avvisaglie di apertura, nonostante pare la situazione sia in miglioramento. Indiscrezioni parlano di una riapertura alla circolazione su gomma nel pomeriggio di oggi, ma è un dato di fatto che la galleria è stata chiusa per (almeno) tre giorni. L’Anas si è ‘giustificata’ con un comunicato stampa diffuso nella giornata di sabato, nel quale ha spiegato che “A causa delle intense e prolungate precipitazioni dei giorni scorsa a causa delle intense e prolungate precipitazioni dei giorni scorsi, unite al contemporaneo scioglimento delle nevi, la falda (acquifera n.d.r.) presente all'interno dell'ammasso roccioso del Col di Tenda ha subìto un eccezionale aumento di livello, raggiungendo e sormontando la quota delle due gallerie”. Mah.
Certo, se un evento atmosferico assumesse i contorni di un’imprevista calamità naturale non ci sarebbe nulla da commentare e l’unica cosa da fare sarebbe il comprendere le motivazioni per le quali il tunnel di Tenda assomigli più a una bialera che a un collegamento internazionale. Ma andando a ritroso nel tempo, fino al lontano 1882, quando l’oggi ‘vecchio’ traforo del Tenda venne ultimato non si ha memoria di un episodio simile. Premesso che chi scrive non ha né titoli né competenze per formulare contestazioni tecniche, è lapalissiano che, anche semplicemente basandosi sulla semplice osservazione, in questa vicenda ci sono molti punti da chiarire. Partendo dal presupposto, dato per certo da più fonti, che l’allagamento ha avuto origine nella galleria in costruzione e che in 136 anni non si erano verificate situazioni del genere qualcuno dovrà spiegare, giustificare e se necessario pagare per la situazione creatasi.
Il tutto senza considerare la sequela di lungaggini burocratiche e non che si stanno verificando per la costruAnas ha certamente avuto le sue ragioni per rescindere il contratto con la Grandi Lavori Fincosit (società appaltatrice dei lavori per il completamento della seconda canna), ma l’interruzione improvvisa ha causato problemi? Oppure la responsabilità di quello che è accaduto è da imputare alla colpevole inerzia di GLF? Ovviamente il tutto augurandosi che la problematica sia risolvibile nell’immediato, perché se così non fosse il libro delle barzellette sul Tenda si amplierebbe di un altro capitolo. Purtroppo c’è ben poco da ridere sulla vicenda, in quanto se il problema non fosse temporaneo, ma strutturale, lo scandalo assumerebbe proporzioni gigantesche, più di quanto non lo sia tutt’ora. Intanto qualcuno inizia a dire che gli anziani della vallata avevano detto già a loro tempo che in quella zona c’era una falda acquifera che non andava toccata. Ora non è nostra intenzione dare adito a voci con scarso fondamento tecnico-scientifico, ma di certo qualcuno dovrebbe intervenire per dare spiegazioni convincenti. Altrimenti in molti potrebbero pensare che i vecchi del posto avevano ragione...