CUNEO - Quale futuro per il Cuneo Calcio dopo una stagione vissuta 'ferendo'?

Maina smentisce un interessamento alla società, ma ci sarebbero altri imprenditori interessati e Rosso non è fuori dai giochi. Intanto in Tribunale...

Samuele Mattio 06/06/2019 17:30

A poco più di una settimana dal triste epilogo del campionato del Cuneo calcio, terminato sul campo con una retrocessione in serie D a causa delle penalizzazioni imputabili alle inadempienze societarie di Roberto Lamanna, tutto tace intorno al destino dei biancorossi.
 
Nella stagione appena trascorsa la comunicazione della società di corso Monviso è stata piuttosto latitante quando si trattava di vicende che esulavano dal rettangolo verde. Se la retorica dell'epica sportiva, baldanzosamente supportata da giornalisti amici, è stata il leitmotiv della strategia di comunicazione biancorossa, è evidente che una volta che l'epopea si è conclusa con la retrocessione anche l'ultima foglia di fico è caduta. 
 
Il tutto senza nulla togliere alle imprese sportive della truppa di Cristiano Scazzola, che al netto delle penalizzazioni avrebbe centrato il miglior risultato della storia del Cuneo dal dopoguerra ad oggi. Secondo solo alla mitica stagione 1941/42, quando i biancorossi vinsero il girone di serie C e si giocarono lo spareggio promozione contro il Palermo. I cuneesi uscirono sconfitti dallo scontro con i rosanero, ma a testa alta, recriminando per l'assenza di alcuni dei loro giocatori più talentuosi e per la mancata concessione di due calci di rigore. 
 
Ma torniamo ai giorni nostri. Spesso il nostro quotidiano online è stato oggetto di critiche più o meno velate per non aver parlato a sufficienza delle gesta dei calciatori sul campo da gioco. Una scelta editoriale che oggi si spiega facilmente, essendo ora evidente a tutti che senza una solidità patrimoniale è impossibile conseguire risultati sportivi e garantire continuità a una società che ha una storia ultracentenaria. L'aver tentato di far luce su una vicenda che, fin da subito, aveva tratti poco chiari è per noi motivo di orgoglio professionale. Certamente sarebbe stato più semplice raccontare storie da libro Cuore sul conto di questo o quel calciatore, ma la nostra stella polare è e sarà sempre la ricerca della verità, anche quando scomoda. 
 
La Cuneo del pallone quest'anno ne ha viste troppe: dai malesi agli stipendi non pagati, dal 'metaprogetto' per lo stadio al 20 a 0 contro i peones della Pro Piacenza. Passi il 'ferendo' che campeggia sullo stemma della città che in italiano corrente significa 'sopportando', ma dal 1905 – anno di fondazione della squadra – ad oggi, una stagione del genere non si era mai vista ed è incontestabile che i cuneesi hanno tollerato fin troppo.
 
Per rispetto di quei 114 anni di passione e sudore sarebbe quantomeno auspicabile che chi ha la responsabilità del disastro di questi ultimi mesi ci metta la faccia e spieghi le motivazioni per cui si è arrivati a tutto questo, anche se ora l'unica priorità è quella di trovare un acquirente che scacci lo spettro del fallimento e possa consentire la sopravvivenza alla società. 
 
Ieri, mercoledì 5 giugno, presso il tribunale civile l'argomento Cuneo Calcio era all'ordine del giorno. Secondo i ben informati l'udienza era sull'istanza di fallimento presentata da un creditore, ma non ci sarebbero stati pronunciamenti e pare che la questione andrà per le lunghe: la discussione è ferma allo stabilire di chi è la competenza ad emettere la sentenza tra il Tribunale di Cuneo e quello delle Imprese di Torino.
 
Intanto il fermento è nel cercare investitori che possano garantire liquidità e di conseguenza stabilità. Nelle ultime settimane è circolata con insistenza la voce di un interessamento della Maina, ma l'azienda di Fossano, contattata telefonicamente, ha categoricamente smentito l'indiscrezione per voce del suo ufficio stampa. 
 
Negli ultimi giorni fonti attendibili raccontano di un sondaggio fatto da un imprenditore cuneese, interessato a rilevare parte delle quote, ma al momento saremmo alle fasi preliminari, mentre non si è più saputo nulla di una 'pista braidese', voce rimbalzata nelle scorse settimane.
 
Non va dimenticato che ad inizio primavera Marco Rosso è tornato a essere azionista del Cuneo tramite la holding 'Perimetro s.r.l.'. Al momento l'ex presidente detiene il 10% delle quote, ma un'ipotesi che si sta facendo largo è che possa effettuare un aumento di capitale, riprendendo il controllo della società. Non è dunque escluso un ritorno del titolare della Casalinda, magari in cordata con altre forze fresche, ma momento non ci sono conferme ufficiali.
 
L'assessore allo Sport, Cristina Clerico, sta seguendo la situazione con interesse: “Nelle scorse settimane la società si è presentata in Comune nella persona dell'amministratore delegato Oscar Becchio che, oltre a fare un quadro delle difficoltà, ci ha presentato la possibilità di alcuni cambiamenti societari”.
 
La visita a Palazzo Civico ha cambiato l'atteggiamento scettico dell'Amministrazione nei confronti della squadra. La Clerico ha presenziato al Paschiero alla partita di ritorno dei play-out, ma l'apertura non corrisponde a una ritrovata tranquillità. “Siamo preoccupati per il futuro” ha proseguito l'assessore, ricordando che sul tavolo ci sono due questioni importanti come il rinnovo del comodato d'uso dello Stadio e la convenzione dei campi di allenamento del Parco della Gioventù. Il contratto per l'impianto calcistico dedicato ad Aldo e Riccardo Paschiero - calciatori biancorossi e ufficiali del II reggimento alpini che morirono sul fronte russo durante la Seconda Guerra Mondiale - scadrà il prossimo mercoledì 31 luglio. Più urgente la questione della convenzione riguardante i campi in sintetico e in erba adiacenti al Parco Fluviale: l'accordo scadrà domenica 30 giugno.
 
Diradate una volta per tutte le nubi che avvolgono la società bisognerà poi pensare a quello che per quanto riguarda una squadra di calcio dovrebbe essere il 'core business', anche se nel calcio moderno spesso ce ne si dimentica: il campo. L'allestimento della squadra per il prossimo campionato e l'individuazione del successore di Scazzola - che sembrerebbe in procinto di accasarsi all'Alessandria  - non è certo un dettaglio. Intanto un tentativo di programmazione arriva dal settore giovanile biancorosso, quest'anno sulle montagne russe di riflesso: martedì 11 giugno gli allenatori delle giovani promesse sono stati convocati per parlare della prossima stagione. L'auspicio è che il Cuneo possa trovare a breve una stabilità finanziaria che funga da base per poi tentare già dalla prossima stagione il ritorno in serie C. Fingers crossed.


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