Per stessa ammissione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte il travaglio del nuovo governo è avvenuto tra dubbi e riflessioni. Il 'ribaltone' del Movimento Cinque Stelle, che fino all'altro ieri governava con la Lega e oggi ha sottoscritto un accordo programmatico con il Partito Democratico, porta con sé una serie di nubi che il nuovo esecutivo dovrà scacciare il più presto possibile.
Per quanto riguarda il nostro territorio la questione più importante su cui si sono scornati Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico (giusto fino a due settimane fa) è il completamento dell'autostrada Asti-Cuneo. La decisione del primo ministro, avvenuta in accordo con le segreterie dei due partiti di maggioranza, di assegnare il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture a un'esponente del Partito Democratico, nello specifico Paola De Micheli, dà un indirizzo chiaro a quella che sarà la politica del nuovo esecutivo sul tema delle grandi opere. Scaricato l'impacciato Danilo Toninelli, dimostratosi troppo avvezzo alle gaffe per essere a capo di un dicastero così importante come quello di piazzale di Porta Pia, il premier ha decisamente voltato pagina, scegliendo di non dare appigli alle minoranze per basare la propria dialettica oppositiva sul 'governo del no'.
Dopo il passaggio al Cipe non c'è dubbio che il Governo sia intenzionato a completare i nove chilometri mancanti dell'Asti-Cuneo, ma con quale soluzione? Si andrà avanti con quella proposta dal ministro uscente Danilo Toninelli? Si tornerà al piano del suo predecessore Graziano Delrio? Oppure il nuovo ministro vorrà approfondire il dossier e metterci del suo?
L'auspicio è che, qualunque sia la soluzione individuata dall'esecutivo giallorosso, la Granda non sia nuovamente costretta ad attendere ancora per vedere completata un'opera di fondamentale importanza per la sua economia. Nella sua visita a Cuneo il presidente del Consiglio dei Ministri si era speso per la soluzione Toninelli: la speranza che circola nelle categorie produttive cuneesi, le più interessate al completamento della strada a pedaggio, è che sia proprio il premier l'ago della bilancia. Il timore paventato da alcuni è che nell'incertezza generale i lavori subiscano un nuovo stop buocratico prima che un solo operaio abbia varcato la soglia del cantiere.
Chi è Paola De Micheli?
Laureata in Scienze Politiche presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è impegnata in politica già dalla metà degli anni novanta, quando il centrosinistra italiano affrontò l'esperienza dell'Ulivo. Da giugno 1999 a maggio 2004 è stata consigliere comunale a Pontenure, con l'inizio della segreteria PD di Pier Luigi Bersani è entrata a far parte del dipartimento Economia del Partito Democratico, coordinato da Stefano Fassina, ricoprendo nello specifico il ruolo di responsabile nazionale delle Piccole e Medie Imprese. Dal 2007 è membro della direzione provinciale del PD di Piacenza. Eletta alla Camera dei Deputati per la prima volta nel 2008, è membro del consiglio direttivo di TrecentoSessanta, l'associazione fondata nel 2007 da Enrico Letta. Il 20 luglio 2016 è stata eletta presidente della Lega Pallavolo Serie A, carica che ricopre tutt'ora (salvo incompatibilità). Nel settembre 2017 ha raccolto l'eredità di Vasco Errani quale commissario straordinario alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia del 2016. Lo scorso 17 aprile è stata nominata dal nuovo segretario nazionale del PD Nicola Zingaretti vicesegretario del partito insieme ad Andrea Orlando.