Da oggi è disponibile la relazione annuale della qualità dell’aria relativa al territorio della provincia di Cuneo stilata dall'Arpa. La serie storica dei dati misurati dalla rete evidenzia come, partendo da situazioni di criticità, con superamenti dei limiti normativi per diversi parametri, si sia complessivamente verificato nel corso degli anni un netto miglioramento della “qualità dell’aria”.
La conformazione orografica del bacino padano, di cui la provincia di Cuneo rappresenta l’estremo sud-ovest, favorisce l’accumulo degli inquinanti, in particolare di quelli che, per la loro natura secondaria, sono caratterizzati da lunghi tempi di permanenza in atmosfera (PM e ozono). In tale situazione, le condizioni meteorologiche influenzano fortemente la variabilità interannuale dei livelli degli inquinanti della qualità dell’aria.
A differenza del 2017, in cui le condizioni meteorologiche avevano determinato un aumento dei livelli di inquinamento della qualità dell’aria, in particolare a causa dei lunghi periodi di siccità nei mesi invernali e autunnali, il 2018 è stato caratterizzato da abbondanti e frequenti precipitazioni, che hanno determinato la periodica rimozione degli inquinanti e impedito il verificarsi di lunghi periodi di accumulo. Tali condizioni meteorologiche hanno permesso di apprezzare, su tutto il territorio della provincia, i risultati degli sforzi intrapresi nel tempo nella riduzione delle emissioni in atmosfera degli inquinanti: il 2018 è stato il primo anno in cui entrambi i limiti stabiliti dalla normativa vigente per il PM10 sono stati rispettati su tutto il territorio della provincia di Cuneo.
Nel 2018 anche le concentrazioni di benzo(a)pirene e degli altri IPA, presenti nel PM10 campionato nelle diverse stazioni della provincia, sono state le più basse delle serie storiche e, a differenza dell’anno precedente, il limite normativo è stato rispettato in tutta il territorio cuneese. Per tali inquinanti continua ad essere evidente l’influenza delle emissioni derivanti dalla combustione della legna nel riscaldamento domestico.
Per l’inquinamento da ozono si è verificato un miglioramento nel tempo, ma la situazione si è pressoché stabilizzata negli ultimi anni, mantenendo una forte variabilità interannuale dovuta alle condizioni meteorologiche. Nel 2018, grazie anche all’assenza di picchi di temperatura di particolare rilievo, la soglia di informazione non è mai stata superata, ma sono stati ancora disattesi, anche nella nostra provincia, i valori obiettivo e gli obiettivi a lungo termine stabiliti sia per la protezione della salute umana che per la protezione della vegetazione.
QUI la relazione completa.