Non è un “caso chiuso” quello del questionario sulla nuova piazza Europa voluto dalla giunta cuneese e pubblicato appena in tempo per la riunione straordinaria del Consiglio comunale sul tema. Le prime polemiche avevano riguardato il risultato stesso: 1.157 risposte, con il 62,58% di sì alla riqualificazione e il 37,42% di no. Numeri falsati, aveva avvertito subito Claudio Bongiovanni di Cuneo Mia, affermando di essere riuscito a votare - da solo - per quattro volte.
La collega di Cuneo per i Beni Comuni Luciana Toselli solleva ora un altro tema con un’apposita interpellanza: quello della supposta irregolarità del sondaggio rispetto a ciò che prevede il regolamento di applicazione dello statuto comunale. In base al testo, sostiene la consigliera, ci sarebbero voluti una deliberazione del Consiglio comunale, un’apposita commissione (con la partecipazione delle minoranze) e un impegno di spesa. Nulla di tutto ciò è stato fatto. Alla sindaca e all’assessore alla Mobilità si chiedeva conto di tutto questo, come pure del fatto che il questionario non sia stato ritirato o riformulato “nonostante le segnalazioni dell’inattendibilità del questionario formulate dal consigliere Claudio Bongiovanni durante un incontro tra i capigruppo di minoranza e la sindaca”. Ma anche quanto tutto questo fosse costato, compreso il famoso “cubo” con il progetto per la riqualificazione, collocato in piazza Europa e danneggiato da ignoti vandali: questi gesti, aveva detto l’assessore Luca Pellegrino, “svelano l’atteggiamento di chi si oppone in modo scorretto ad un progetto ambizioso”. Altra benzina sul fuoco.
Ora è lo stesso assessore a replicare alla consigliera che - almeno dal punto di vista delle spese - non c’è da recriminare: “Per la redazione del questionario sono state utilizzate forze interne, non ci sono stati costi”. E le critiche sulla formulazione delle domande? Il progetto in quanto tale - comprensivo di abbattimento dei cedri dell’Atlante - non è mai stato in discussione, risponde Pellegrino: “Il questionario non era sulla scelta di fondo, che era già stata fatta”. Servirà in compenso a fornire indicazioni ai progettisti, aggiunge, sulla base delle “domande puntuali su questioni più forti per chi era interessato alla riqualificazione della piazza”.
L’esponente centrista nega anche che ci possano essere state violazioni del regolamento, posto che il testo, precisa, era stato approvato “in un momento storico molto diverso, quando non c’era internet e non c’erano i social. Aveva una logica che oggi dovrebbe essere rivista, ma c’è e deve essere rispettato”. Parole che hanno suscitato l’indignazione di Beppe Lauria (Indipendenza!): “Quello che ho sentito è a dir poco allucinante” obietta il veterano della destra sociale, sostenendo che ci sia comunque “spazio per un coraggioso dietrofront da parte vostra: ci vuole coraggio ad ammettere di aver sbagliato, ma è utile perché vi state inalberando in una spirale incredibile che probabilmente lascerà sul terreno qualcuno”.
“Non ha fatto bene alla città questo sondaggio online” sentenzia per gli Indipendenti Paolo Armellini: “Un modo di affrontare i problemi poco lungimirante e addirittura dannoso, in presenza di queste gravi violazioni”. Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) incalza: “È l’ultimo episodio che dimostra il vostro rapporto con i cittadini e l’opposizione consiliare: avete usato come giustificazione le vostre mancanze amministrative, dicendo che la piazza non è ‘verde pubblico’ perché non si è voluta la variante e perché non esiste il regolamento sul verde”. Anche Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) invoca il ripensamento, senza rinunciare alla riqualificazione: “L’oggetto della progettazione può essere modificato senza cambiarne l’autore”. “Purtroppo - accusa Franco Civallero (Forza Italia) - si va a cozzare contro il granito della testa dura di un assessore: da quando è stato bocciato il parcheggio sotterraneo l’ha giurata a tutti, sta facendo qualcosa contro la volontà dei cuneesi”.
“Abbiamo chiesto quanto è costato e non ce lo avete detto” conclude Toselli, sottolineando che si è registrato “addirittura un 37,42% di contrari su un questionario che non aveva nessun senso”: “Avete fatto una cosa del tutto inutile, senza coinvolgerci, e continuate a dire banalità: come quando l’altra volta si è detto che ‘questo non luogo sarà pronto tra vent’anni per i giovani che nascono adesso’. I giovani hanno bisogno di cinema e di cultura, a sedersi sotto i cedri vanno le badanti e le persone anziane”.