Nel Comune di Cuneo sono stati differenziati il 69,11% dei rifiuti prodotti nel 2021, superando l’obiettivo del 65% stabilito dalla Regione sotto le direttive dell’Europa. Secondo i dati del report pubblicato il 20 gennaio sul portale della Regione Piemonte, “ogni cittadino piemontese ha separato circa 330 chilogrammi di rifiuti, contro i 310 del 2020”. La crescita segna un +1,4% rispetto all’anno precedente.
La situazione però non è uguale in tutto il territorio. Analizzando i dati dei comuni capoluogo solo Asti, Biella, Cuneo, Novara e Verbano Cusio Ossola hanno raggiunto l’obiettivo di riduzione della differenziata. In testa alla classifica c’è Verbania, che ha differenziato il 78,85% dei rifiuti. Seguono poi Biella, con il 78,07%, Novara con il 73,73% e Vercelli con il 73,29%. Cuneo si merita un quinto posto, seguito da Asti che si colloca leggermente sopra all’obiettivo stabilito con un 67,24%.
Due i capoluoghi che non hanno raggiunto il 65%: Torino e Alessandria, che si collocano ben al di sotto della soglia con il 53,34% e il 46,84% degli scarti totali. Il risultato comunale si riflette a livello provinciale perché Torino e Alessandria sono le uniche due a non aver raggiunto la soglia minima, registrando il 61,3% e il 62,5%. Torino si conferma, come gli anni precedenti, il punto debole del sistema. Nel capoluogo di regione si cercherà di far fronte a questo problema estendendo il sistema “porta a porta”, cercando di allineare la metropoli ai risultati della cintura e della provincia.
In generale c’è stato un miglioramento, i comuni che hanno superato il 65%, infatti, sono 679, cioè il 57,5% del totale, contro i 637 del 2020. Scendendo nel dettaglio, i materiali maggiormente raccolti pro-capite sono stati carta (70 kg), organico (65 kg), vetro (42 kg), sfalci e potature (33 kg) e plastica (33 kg).
Fare la raccolta differenziata è importante perché permette di limitare la crescita smisurata dei rifiuti nelle discariche e di riutilizzare alcuni materiali, riciclandoli. Il riciclo è, dal punto di vita ecologico, l’alternativa maggiormente vantaggiosa rispetto all’accumulo di merci nelle discariche e all’incenerimento dei prodotti. L’obiettivo, stabilito anche dall’Agenda ONU 2030, è quello di creare una realtà sostenibile per tutelare l’ambiente e far fronte al cambiamento climatico con tutte le sue conseguenze.
I dati a livello regionale migliorano anno dopo anno. Nel 2019 la raccolta differenziata dei rifiuti in Piemonte - stando ai dati riportati dalla Regione sul rapporto del 25 novembre 2020 - è aumentata di oltre due punti rispetto all’anno precedente, raggiungendo la percentuale del 63,4%. L’anno seguente è ulteriormente avanzata, attestandosi, come abbiamo detto, al 69,11%. A livello locale, la situazione di Cuneo è sicuramente più positiva rispetto a quella degli scorsi anni. C’è però da valutare che il margine di miglioramento è molto ampio, basta prendere in considerazione il grande divario che c’è tra il capoluogo della provincia Granda e Verbania.
Il recente miglioramento è frutto di un lungo lavoro, si inserisce infatti in un piano pluriennale che ha avuto inizio nel 2022 e che terminerà nel 2035. Il piano stabilisce una contrazione graduale della produzione di rifiuti. Prevede anche l’estensione della modalità di tariffa puntuale, cioè il sistema di calcolo dei rifiuti prodotti dal cittadino e il pagamento sulla base di questi, l’estensione del servizio di raccolta a domicilio, il cosiddetto “porta a porta”, e la promozione del compostaggio domestico.
A livello nazionale la situazione è molto diversa in base alla zona. Secondo i dati dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) in Italia nel 2020 la raccolta differenziata ha riguardato il 63% delle 29 miliardi di tonnellate di rifiuti urbani prodotti. I dati per macroaree indicano che al sud viene differenziato il 54% degli scarti, al centro il 59% e al nord il 71%. In generale, però, l’andamento è ovunque positivo e lo dimostrano i dati se si confrontano le percentuali. I primi dati disponibili sono relativi al 2001 e vedono un 5% al sud, un 13% al centro e un 29% al nord. La situazione rifiuti è sicuramente ancora un grave problema che affligge la penisola italiana, toccando in particolare in alcune grandi città. Non si può dire però che la condizione della raccolta differenziata negli anni sia rimasta immutata, sintomo che per far fronte alla crisi ambientale e climatica qualcosa di concreto si può fare.
L’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati riguardo ai risultati del Piemonte ha detto che “sono la dimostrazione che il lavoro che stiamo svolgendo insieme ai Consorzi sta portando risultati sempre migliori e che la raccolta differenziata ci permette di recuperare materiale da riciclare, e quindi da una parte avere un minore impatto sull’ambiente e dall’altra potenziare le filiere dell’economia circolare”.