“La protesta nonviolenta di ieri promossa dal deputato di +Europa Riccardo Magi e dalla presidente di Meglio Legale Antonella Soldo non ha in alcun modo leso la libertà del presidente Meloni di esprimere le proprie opinioni. Magi e Soldo sono stati espulsi dall’aula dopo aver promosso un’azione di protesta rispetto ad un convegno vergognoso, promotore di fakenews, di parte e sintomo di un analfabetismo scientifico di cui questa destra, onorevole Ciaburro inclusa, soffre da tempi immemori”. Così Filippo Blenigno, segretario di Radicali Cuneo “G. Donadei”, rispondendo ad una nota stampa diffusa dalla parlamentare cuneese di Fratelli d’Italia Monica Ciaburro.
“L’onorevole Ciaburro - continua Blengino, promotore in passato di una disobbedienza civile sulla questione - ignora che il nostro mondo politico non è etichettabile come ‘la sinistra’. Noi siamo orgogliosamente radicali, liberali, liberisti e libertari e la differenza non è irrilevante. Nel merito, decenni di politiche antiproibizioniste hanno portato ad un aumento notevole di consumo di sostanze stupefacenti, specie tra i più giovani. Tutto ciò grazie ad un sistema normativo repressivo e proibizionista che incrementa i danni con il beneplacito delle mafie. Al convegno tenutosi ieri alla Camera i relatori più importanti erano due lobbisti, contrari alla legalizzazione della cannabis, arrivati dagli Stati Uniti e che lavorano per una società finanziata dalla casa farmaceutica produttrice del Fentanyl, un oppiaceo che causa decine di migliaia di morti all’anno. Curioso direi! La cannabis, a differenza di altre sostanze locali, non fa morti: non lo diciamo noi, ma la comunità scientifica, che distingue le sostanze leggere da quelle pesanti. Affermare il contrario significa essere negazionisti o lucrare per fini propagandistici. L’unico momento in cui può diventare sostanza di passaggio verso droghe più pesanti e quando ai consumatori viene proposto dalla criminalità tramite gli spacciatori. Con la legalizzazione tutto questo svanirebbe, si creerebbe una filiera controllata e sicura, si sottrarrebbero ingenti incassi alla criminalità e lo Stato potrebbe imporre un faro sul fenomeno. Gli esempi positivi di Paesi che hanno promosso la legalizzazione con ottimi risultati non mancano”.
A Blengino fa eco Flavio Martino, coordinatore di +Europa Cuneo: “Gran parte della politica continua ad ignorare la scienza e la realtà. In Italia ci sono milioni di consumatori di cannabis. La legalizzazione sarebbe utile per incrementare anche i posti di lavoro. Ma la risposta a tutto ciò qual è? Semplicemente rifiutare aprioristicamente il confronto, magari con dati alla mano. Lanciamo un appello a Monica Ciaburro affinché accetti un confronto pubblico con noi sul tema”.