“Il reddito di cittadinanza? Sia gestito dai Sindaci e dai Comuni, in cambio di lavoro. E la nuova Legge di Bilancio va nella direzione di quanto richiesto dalla Lega”. Ad affermarlo è il Senatore cuneese della Lega, Giorgio Maria Bergesio. Parole che riecheggiano l’idea di rdc sostenuta dal Carroccio: ai cittadini devono pensarci i Comuni, che li conoscono e sanno di cosa hanno bisogno. “Come ha ben evidenziato il Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Tiziana Nisini, il reddito di cittadinanza non ha azzerato la povertà – prosegue Bergesio -. È un aiuto alle famiglie in difficoltà, specie in questo periodo di pandemia, ma il sistema dei sussidi in Italia va cambiato”.
In Piemonte a novembre 2021 percepivano il rdc 132.765 persone, con un importo medio mensile di 545,55 euro, e la pensione di cittadinanza 9.852 persone, per un importo medio mensile di 270,95 euro. In totale nei sussidi sono coinvolte 142.617 persone. In Provincia di Cuneo sempre a novembre 2021 percepivano il rdc 9.608 persone (Cuneo è la quarta provincia del Piemonte dopo Torino, 80.260, Alessandria, 13.579, e Novara, 10.039). L’importo medio mensile è 524,54 euro. Sempre in Granda ricevono la pensione di cittadinanza 853 persone, con una media di 262,60 euro al mese. Per quanto riguarda l’andamento degli ultimi anni, in Piemonte nel 2019 i nuclei che hanno fatto richiesta di rdc sono stati 96.837, il 5,9%, nel 2020 80.942 (5,5%) e nel 2021 sono stati 64.316 (il 5,7%). In Provincia di Cuneo nel 2019 hanno fatto richiesta di rdc in tutto 8.149 nuclei famigliari (0,5%), nel 2020 6.221 (0,4%), e nel 2021 sono stati 5.196 (0,5%).
“Attualmente è l’Inps l’ente erogatore, e i Comuni devono fare controlli – dice il Senatore della Lega -. Invece noi crediamo che sia proprio l’ente locale il più adatto ad erogarlo, come già fa per gli altri sussidi. Questo consentirebbe di eliminare le truffe per dichiarazioni mendaci su residenza e cittadinanza, che sono il 74% del totale, e, con un controllo immediato al Catasto, si potrebbero verificare subito le proprietà di chi fa richiesta. Occorre quindi uniformare il sistema, coinvolgendo i Comuni che, coadiuvati da assistenti sociali e Governo, supportino questo sostegno al reddito”.
“Soprattutto – afferma ancora Bergesio – si devono razionalizzare gli importi, mantenendoli per chi non può lavorare e togliendoli a chi potrebbe ma non vuole. I Comuni, che hanno bisogno di supporto economico dallo Stato per organici e risorse, potrebbero far lavorare queste persone”.
“Un sistema che funziona e che potrebbe essere applicato a tutto il paese. Ed infatti la Legge di Bilancio appena approvata prevede che i Municipi dovranno impiegare in progetti utili alla collettività, a titolo gratuito, almeno un terzo dei loro percettori di reddito. Inoltre, sempre con la Legge di Bilancio abbiamo inasprito il sistema di controlli e sanzioni e rafforzato le misure incentivanti e disincentivanti. Si all’aiuto a chi è in difficoltà, ma basta con le truffe ai danni degli italiani onesti”, conclude il Senatore Bergesio.