Dopo l’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni, il Piemonte si attrezza per dare attuazione concreta al reddito di cittadinanza, che nella nostra regione dovrebbe rivolgersi a una platea stimata di circa 250 mila potenziali beneficiari (pari a 116 mila nuclei famigliari).
L’accordo con il governo prevede, come richiesto dalle Regioni, un piano straordinario di rafforzamento dei centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro che darà alle Regioni la possibilità di assumere 4 mila operatori dei centri per l’impiego a tempo indeterminato e di avvalersi dell’assistenza tecnica di 3 mila navigator assunti, con contratti di collaborazione, da Anpal servizi, che proprio oggi ha avviato il bando per la selezione del personale.
Dei 4 mila operatori dei centri per l’impiego a livello nazionale, circa 250 (anche se manca ancora il riparto ufficiale) dovrebbero essere assunti in Piemonte, a cui si aggiungeranno un centinaio di assunzioni a tempo determinato (con possibilità di stabilizzazione) previste dal piano di potenziamento concordato dalle regioni con il precedente governo. I navigator che saranno in servizio nella nostra regione sono invece 176, di cui 107 in provincia di Torino. Questi ultimi potranno svolgere attività di assistenza tecnica a supporto, ma non in sostituzione, delle funzioni e dei servizi dei centri per l’impiego, che restano centrali nella presa in carico delle persone in cerca di lavoro. Entro un mese, la Regione stipulerà una convenzione con l’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro per definirne nel dettaglio le mansioni.
L’assessora regionale al Lavoro ha espresso soddisfazione per l’intesa raggiunta con il governo che, finalmente, consente di procedere con l’atteso potenziamento dei centri per l’impiego, mettendo a disposizione delle persone le attività indispensabili per evitare che il reddito di cittadinanza resti una misura esclusivamente assistenziale. Il Piemonte, spiega ancora l’assessora, sta lavorando a un modello di gestione integrata delle politiche attive del lavoro e degli interventi di carattere socio-assistenziale, per una presa in carico complessiva della persona, in continuità con il modello del Rei (reddito di inclusione sociale).
Intanto ad oggi su un totale nazionale di 807.031, i nuclei famigliari che hanno presentato domanda per il reddito di cittadinanza in Piemonte sono 45.900 (di cui 25.500, il 55,5 per cento, sono donne e 20.400 uomini). Il numero complessivo di famiglie che nell’arco dell’anno potrebbe aver diritto a richiedere il sostegno economico è pari a 116 mila, di cui oltre 60.700 nell’area metropolitana di Torino.