Coordinare l’offerta formativa degli Its (Istituti tecnici superiori) con quella delle lauree professionalizzanti, definendo una strategia unitaria di programmazione dell’offerta di formazione terziaria orientata al mondo del lavoro e messa a disposizione dalle Fondazioni Its e dalle università piemontesi. E’ l’obiettivo del protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte, il sistema universitario piemontese (Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Torino, Università del Piemonte orientale), le Fondazioni Its e l’Ufficio scolastico regionale, approvato oggi dalla giunta regionale, su proposta dell’assessora all’Istruzione, lavoro e formazione professionale.
Il documento impegna i firmatari a promuovere azioni sinergiche tra i percorsi Its e le lauree professionalizzanti, attraverso l’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione, comunicazione e orientamento comuni rivolte, in particolare, agli studenti di quarta e quinta superiore e il sostegno alla sperimentazione, a partire dall’anno scolastico 2019-2020, del progetto pilota regionale nel settore dell’Industria manifatturiera, organizzato dal Politecnico di Torino, in sinergia con l’Its per la meccatronica e l’aerospazio.
L’assessora regionale all’Istruzione, lavoro e formazione professionale della Regione Piemonte ha sottolineato l’importanza dell’intesa che permetterà di integrare l’offerta formativa delle lauree professionalizzanti, a cominciare da quella del Politecnico di Torino, ma senza escludere la possibilità che nei prossimi anni analoghi percorsi formativi siano attivati dagli Atenei, con l’offerta formativi degli Istituti tecnici superiori. Nati nel 2011 (con 3 Fondazioni e 4 percorsi), gli Its in Piemonte sono cresciuti fino a contare oggi 7 Fondazioni e 19 percorsi nei settori chiavi dell’economia piemontese: mobilità sostenibile meccatronica/aerospazio, Itc, tessile, agroalimentare, biotecnologie, efficienza energetica; turismo. Pensati per accorciare la distanza tra i giovani e il mondo del lavoro, si caratterizzano per percentuali di inserimento occupazionali, al termine dei percorsi formativi, superiori all’80%.