Riceviamo e pubblichiamo.
Il 21 maggio 1992 la Commissione europea approvava la direttiva Habitat con lo scopo di promuovere il mantenimento della biodiversità, mediante la conservazione delle specie animali e vegetali a rischio, e degli habitat naturali. A tal fine fu individuata una serie di habitat e specie di interesse comunitario, i quali vengono oggi tutelati concretamente nei Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.), nelle Zone Speciali di Conservazione (Z.S.C.) e nelle Zone di Protezione Speciali (Z.P.S. - queste ultime classificate in base alla Direttiva Uccelli 2009/147/CE). Questi vanno a costituire la rete dei Siti Natura 2000.
Si tratta di una Direttiva europea di enorme portata per le politiche di tutela dell'ambiente. Per la prima volta si sono istituite aree protette di interesse comunitario per la protezione di specie ed habitat secondo standard europei. L’Italia ha delegato le Regioni a gestire i siti di interesse comunitario e questo ha creato differenze non irrilevanti tra le varie zone del paese. La Regione Piemonte ha recepito e organizzato in modo organico tutta la normativa nella legge regionale 19/2009 "Testo unico per le aree protette e la tutela della biodiversità", che in maniera esauriente regola la materia, e ha istituito la Rete regionale delle aree protette. Successivamente sono state approvate le “Misure di Conservazione per la tutela dei siti della Rete Natura 2000 del Piemonte”.
Però, a distanza di anni, la situazione è ancora piuttosto deficitaria, innanzitutto per mancanza di una adeguata informazione. Infatti, l'opinione pubblica in generale non conosce i Siti Natura, ma altrettanto non conoscono bene la normativa molti amministratori locali dei Comuni dove sono situati i siti della rete Natura 2000; per non parlare dei privati proprietari dei terreni interessati che non hanno idea di che cosa sia la Rete Natura e del perché vengano imposti divieti e vincoli. Sarebbe quindi opportuno organizzare, in maniera coordinata a livello regionale, ma anche a livello locale, iniziative di promozione e informazione, in modo che si conosca l’enorme importanza degli habitat e delle specie presenti nel nostro territorio. Anche la Giunta Regionale, il 18 dicembre scorso, ha approvato le azioni da portare avanti nella nostra Regione. Mancano però risorse adeguate che si potrebbero reperire con i fondi europei specifici, in particolare i Life integrati.
In questo modo, a fronte degli inevitabili vincoli connessi con le norme di conservazione, saranno possibili ricadute positive e vantaggi a favore delle attività locali, connesse soprattutto con il turismo sostenibile, analogamente a quanto si è fatto e si sta facendo nei parchi.
La Regione Piemonte, in modo molto positivo, ha affidato agli Enti gestori dei parchi e delle aree protette la vigilanza e la gestione sui SIC, sugli ZSC e sugli ZPS, potendo così contare sulla professionalità ed esperienza acquisita negli anni dagli Enti parco. Per quanto riguarda la nostra Provincia la gestione è affidata al Parco Alpi Marittime. Ciò che ancora è deficitario a livello regionale sono le risorse necessarie, soprattutto in termini di personale tecnico-scientifico e di vigilanza, per gestire adeguatamente questo patrimonio. Le Associazione ambientaliste si sono impegnate a fare la loro parte, soprattutto in termini di informazione e vigilanza.
Domenico Sanino – Pro Natura Cuneo
Bruno Piacenza – Legambiente Cuneo
Silvio Galfrè – Lipu Cuneo
Albino Gosmar – Cuneo Birding
Alberto Collidà – Italia Nostra Cuneo