Il sistema della ricerca e dell’innovazione in Piemonte sotto la lente dell’OCSE. E quel che emerge dall’indagine dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo economico sono indiscussi punti di forza della nostra regione e settori nei quali occorre migliorare. Il Piemonte, ad esempio, registra una performance particolarmente positiva per quanto riguarda gli investimenti privati in Ricerca e Sviluppo, che nel 2018 hanno rappresentato il 2,2% del prodotto interno lordo regionale e l'80% del totale degli investimenti, nello specifico settore, della regione. Sotto questo aspetto il Piemonte si colloca nel primo 15% delle regioni OCSE. Bene anche sui dati brevettuali, con 85 domande per milione di abitanti nel 2015, paragonabile a quello di Trento (Italia), Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Francia), Catalogna (Spagna), Columbia Britannica e Quebec (Canada). Sebbene, quindi, il potenziale dell’innovazione nelle imprese piemontesi sia forte, per dispiegarsi pienamente è necessaria una più forte azione sistemica da parte della Regione. Le raccomandazioni che l’Ocse propone sono già state recepite nella revisione della S3 – Strategia di Specializzazione Intelligente appena approvata, e costituiranno fonte di ispirazione per la sua attuazione lungo il periodo di programmazione 2021-27.
“Con la fotografia di questa indagine di OCSE si evidenzia che la regione Piemonte è una regione ricca, che registra il 17% in più della media del Pil delle regioni OCSE, ma altrettanto mette in luce che solo il 17% delle Pmi svolge attività di innovazione collaborativa. – ha affermato l’assessore regionale all’Innovazione e Ricerca, Matteo Marnati – I dati e le analisi che ritroviamo nel documento di OCSE forniscono la roadmap per la nuova strategia intelligente, appena approvata dalla Giunta, che consentirà all’economia piemontese di accelerare la propria trasformazione passando dalla ricerca e dall’innovazione. Abbiamo una grande ambizione: rafforzare il sistema regionale della ricerca e dell’innovazione per potenziare il vantaggio competitivo delle nostre imprese, non solo su scala nazionale, ma anche globale, e per intercettare quali saranno i bisogni e le competenze necessarie per i nostri imprenditori da qui al 2027”.
“Delineiamo oggi una fotografia del nuovo Piemonte 2021-2027 – ha aggiunto - che intravede tre grandi direttrici di sviluppo per la nostra regione che si basano su transizioni verso il digitale, l’ecologico e verso l’innovazione in campo sociale. Vogliamo riposizionare l’economia piemontese anche a seguito della crisi indotta dalla pandemia Covid 19 che ha rappresentato una cesura del ciclo economico determinando il forte calo, nel 2020, di tutti gli indicatori di performance dell’economia regionale”.
“Proprio oggi viene pubblicato il primo bando per sostenere i Cluster di innovazione secondo le nuove logiche della S3, nel quale si ritrovano le tre grandi direttrici della trasformazione. – ha concluso l’assessore - Il bando, che ha una dotazione di oltre 1 milione e 255mila euro, segna il passo della nuova politica dei cluster d’innovazione per favorire un’azione di accompagnamento alle nostre imprese per meglio affrontare le sfide della transizione industriale, declinate appunto nelle nuove 3 traiettorie della S3 (Transizione Digitale, Transizione Ecologica e Benessere delle Persone e della Comunità). La strategia è importante per tutti i cittadini e non solo per gli addetti ai lavori e nei prossimi mesi ci impegneremo per divulgarla”.
Ires Piemonte ha supportato la Regione nella collaborazione con OCSE per la stesura del rapporto, oltre ad avere giocato un ruolo fondamentale nella revisione della Strategia di Specializzazione intelligente.