Nella giornata di ieri gli agenti della polizia giudiziaria hanno notificato avvisi di garanzia a cinquanta consiglieri regionali dell’ottava legislatura, la cui giunta era presieduta da Mercedes Bresso, ma l’ex presidente della Regione non risulta coinvolta, al pari dei componenti dell'esecutivo di allora. Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti anche otto cuneesi. I magistrati contestano spese e rimborsi degli anni 2008-2009-2010, formulando l'accusa di peculato: un reato che si estingue dopo 12 anni e mezzo; proprio per evitare la prescrizione la Procura ha provveduto all'invio degli inviti a comparire. Insomma si profila una ‘Rimborsopoli bis’, dopo quella definita dagli organi di informazione ‘Rimborsopoli’ che aveva indagato sul periodo in cui il governatore era il novarese Roberto Cota che si insediò nel 2010, mentre questa indagine riguarda invece il periodo conclusivo della Giunta di Mercedes Bresso, dal giugno 2008 al maggio 2010. Tra i cuneesi sotto indagine ci sono anche nomi importanti della scena politica cuneese: l’eurodeputato di Forza Italia Alberto Cirio, l’ex Alleanza Nazionale, oggi coordinatore di Fratelli d’Italia William Casoni, l’ex sindaco di Cuneo Elio Rostagno, l’ex Udc Franco Guida, oggi presidente della Cassa di Risparmio di Bra e l’ex deputato Mariano Rabino. Sotto indagine anche tre ex consiglieri oggi lontano dall’agone politico: sono Sergio Dalmasso (Rifondazione Comunista), Claudio Dutto (Lega Nord) e Francesco Toselli (Forza Italia). Va ricordato che molti degli indagati nella prima ‘tranche’ furono poi prosciolti, ma sarà il giudice a decidere il destino giudiziario degli ex consiglieri regionali coinvolti.