Il 16 luglio il Comitato di Quartiere Cuneo Centro è stato ricevuto dal Comando di Polizia Municipale di Cuneo. L’obiettivo: esporre i bisogni dei residenti, di cui il Comitato si fa portavoce, e confrontarsi sui temi caldi che riguardano la sicurezza del Quartiere, in particolare la zona limitrofa alla stazione dei treni. In particolare, il Comitato rileva che i cittadini siano arrivati all'esasperazione in particolare per tre tipi di problemi: spaccio di sostanze stupefacenti; degrado urbano, ossia persone che urinano e schiamazzano sulle panchine; vendita sregolata di alcol in pieno giorno (e conseguente consumo) e risse tra ubriachi. Questi fenomeni di criminalità e disagio sono il frutto di un mix della presenza di persone socialmente in difficoltà, persone che operano nella delinquenza e migranti che, senza documenti aggiornati e quindi senza lavoro, frequentano la zona. Il Comitato considera evidente che tutto ciò richieda una moltitudine di azioni, che vanno dal recupero sociale di alcuni soggetti ( in capo agli assistenti sociali ed educatori), alla repressione dei fenomeni di criminalità e atti vandalici (per quanto riguarda le forze dell'ordine) alla gestione del fenomeno migratorio (decisore politico). Di questi tre interventi, i primi due sono quelli più gestibili a livello locale.
Dopo quasi un anno di attività, il Comitato di Quartiere ha fatto il punto della situazione e purtroppo rileva quella che ormai è la necessità chiave per la tematica sicurezza: un presidio più tangibile della presenza dello Stato-Comune nelle zone critiche. Molte FFOO intervengono in questa zona, in molti casi chiamati dai membri del Comitato di Quartiere o dai cittadini. Sebbene in caso di forti criticità (risse), questo tipo di pronto intervento sia cruciale, purtroppo non serve a far capire, a chi frequenta la zona e ha intenzioni poco civili, i limiti che sono dati dalle leggi. Lo spaccio e il consumo di alcol a oltranza non possono essere combattuti solo nel momento in cui il reato si configura.
L’incontro con il Comando di Polizia Municipale di Cuneo si è rivelato utile, perché ha consentito di trovare insieme delle linee di intervento. Il comandante Bernardi ha assicurato che i passaggi dei vigili, già predisposti, verranno intensificati sin da subito appositamente in Corso Giolitti con un nucleo a piedi e/o in bici, compatibilmente con le esigenze del servizio. La figura del vigile urbano è vista dai residenti e dal Comitato come chiave per far in primis conoscere e poi quindi rispettare alcune norme civiche da parte della popolazione a stragrande maggioranza straniera che frequenta la zona del Quartiere in questione. A questo proposito è stata evidenziato che l’attuale organico della Polizia Municipale conta 38 unità più 5 nuovi agenti assunti recentemente, ma che ancora stanno completando la formazione, e tale forza in campo, anche per gli altri numerosi servizi che sono affidati al corpo di Polizia Municipale, ha difficoltà ad operare passaggi più frequenti nelle zone critiche di Cuneo, che, come hanno ricordato i Vigili, non riguardano solo corso Giolitti e vie limitrofe, ma si estendono anche ad altre zone della città. La normativa attuale prevede per città come Cuneo un vigile ogni 800 abitanti e secondo questo rapporto assumendo come popolazione residente il dato di 50.000 unità dovrebbero esserci in organico 62 vigili. Quindi, considerando anche i nuovi assunti, l’organico attuale sconta una scopertura di 19 unità (62-43). A questo proposito, il Comitato di Quartiere sollecita l’Amministrazione affinchè venga al più presto incrementato l’organico della Polizia Municipale di Cuneo, attingendo ai concorsi previsti nei prossimi mesi, anche alla luce di nuovi compiti assegnati a causa dell’emergenza Covid-19 e dell’eventuale situazione emergenziale che potrebbe determinarsi nell’immediato futuro.