Fondi per Limone Piemonte, Vernante, Robilante, Roccavione e Borgo San Dalmazzo, Cuneo per ora esclusa. È la prima tranche dei ristori desinati alle attività danneggiate dalla chiusura del tunnel stradale del colle di Tenda, presentata stamattina, sabato 8 febbraio, in una conferenza stampa organizzata in municipio a Limone. Presenti, oltre al sindaco Massimo Riberi, il presidente della Regione Alberto Cirio e gli assessori Paolo Bongioanni e Marco Gallo, insieme al vicepresidente della Camera di Commercio Luca Chiapella.
“Ringrazio il presidente e gli assessori per la promessa che hanno mantenuto”, ha detto Riberi in apertura. Poi la parola a Cirio: “Si tratta di una misura che non è direttamente nelle competenze della Regione: abbiamo dovuto fare una legge ad hoc, non ne esisteva una per risarcimenti come questi. Era però necessario che anticipassimo queste somme risarcendo i danni. In questa fase abbiamo utilizzato esclusivamente risorse regionali. Oltre a un sostegno economico, questo vuole anche essere un segnale di attenzione nei confronti delle attività e di chi ha pagato allo Stato per tutta la sua vita quando c’erano le scadenze. Abbiamo voluto eliminare tutta la burocrazia: non si può chiedere a un’attività di Limone di dimostrare di avere avuto danni dalla chiusura del Tenda. Noi ci fidiamo dei nostri imprenditori. La procedura sarà quindi molto semplice. Abbiamo commercianti e imprenditori che hanno sempre pagato le tasse: se per una volta lo Stato si ricorda di loro credo sia una cosa che dà credibilità alla politica”.
La misura nel dettaglio
Si parte quindi con una somma di circa un milione di euro che sarà assegnata una tantum alle attività turistiche, ricettive, del commercio, dell’artigianato alimentare della valle. Le imprese riceveranno il contributo con un modello “a cratere”, vale a dire con un criterio decrescente man mano che aumenta la distanza dal cantiere. I potenziali beneficiari di questo primo contributo sono circa cinquecento operatori economici con sede nei Comuni di Limone Piemonte, Vernante, Robilante e Roccavione, attivi nei settori della ristorazione, dell’accoglienza turistica, dai rifugi di montagna agli alberghi, fino alle agenzie immobiliari, del commercio al dettaglio - dai prodotti alimentari all’abbigliamento e l’elettronica - e delle attività artigiane esclusivamente riconducibili al commercio dei prodotti alimentari. Sono inoltre stati inseriti tra i beneficiari anche i maestri di sci, che sembravano dover rimanere esclusi secondo quanto trapelato nei giorni scorsi. Per il Comune di Borgo San Dalmazzo saranno considerati unicamente gli operatori attivi nei settori della ristorazione e dell’accoglienza, quelli dell’artigianato alimentare e quelli attivi nel commercio di sci e articoli da montagna. Le attività con sede a Limone Piemonte riceveranno ognuna 4 mila euro, quelle di Vernante 3.500 euro, 3 mila quelle di Robilante e 2.500 quelle di Roccavione. A Borgo San Dalmazzo le attività interessato riceveranno mille euro di ristoro. Ai maestri di sci che lavorano nella zona sarà riconosciuto un contributo di 500 euro.
Il meccanismo per fare domanda e ottenere i ristori di questa prima tranche è stato studiato dalla Regione per snellire al massimo la burocrazia. I potenziali beneficiari sono stati individuati attraverso il loro codice Ateco grazie alla collaborazione della Camera di Commercio di Cuneo, e dovranno semplicemente presentare domanda sulla piattaforma regionale online
https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-piemonte-finanziamenti-domande. Lo sportello rimarrà aperto per un periodo non superiore a tre settimane dopo l’approvazione del bilancio della Regione. Per accedere alla piattaforma sarà necessario utilizzare le proprie credenziali Spid, e sarà necessario apporre alla domanda la marca da bollo secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Il contributo verrà erogato in regime de minimis - ossia senza superare la soglia massima di contributi percepiti da ciascun operatore fissata dall’Ue - e verrà verificata la regolarità contributiva dei richiedenti. A ogni impresa individuata verrà erogato un solo ristoro a prescindere dal numero di sedi o unità locali che la stessa ha nel territorio della Valle Vermenagna. Finpiemonte potrà effettuare controlli ex post rispetto alle dichiarazioni che saranno rese in fase di presentazione della domanda.
Bongioanni: “Atto dovuto per un territorio che ha sofferto”
"Questi ristori sono dovuti ad un territorio straordinario che ha sofferto. Basti pensare che nella finestra 2019-2023 c’è stato un calo del 22% delle presenze francesi in tutta la provincia di Cuneo”, ha detto l’assessore regionale al Commercio Paolo Bongioanni. “Un momento importante per Limone e la vallata, c’è una ferita aperta che ci auguriamo possa essere rimarginata nel più breve tempo possibile. - ha aggiunto l’assessore regionale alla Montagna Marco Gallo - Credo che questo sia un passo importante da parte della Regione, che non era dovuto ma dà un segnale di vicinanza a questo territorio e questo settore”.
A nome del comitato di monitoraggio del Tenda è intervenuto il sindaco di Vernante Gianpiero Dalmasso, che per primo aveva “lanciato” l’idea dei ristori: “Io non posso che ringraziare la Regione a nome del comitato, per l’attenzione che ha avuto in tutti questi anni. Non tutto le richieste verranno soddisfatte, ma questo è un grande segnale, uno spiraglio di luce per tutto il territorio”.
La seconda tranche di ristori
Una seconda parte di ristori verrà poi messa a disposizione delle attività una volta terminato il cantiere del tunnel: ieri a Nizza, in occasione della riunione del comitato di cooperazione trasnfrontaliera, il Governo francese ha confermato l’impegno di riaprire a giugno. Dalla successiva contrattazione azienda-committente (leggasi: dalle penali dovute dall’azienda ad Anas) arriveranno nuovi risarcimenti per il territorio, che - ha assicurato Cirio - permetteranno di ampliare la platea dei beneficiari: “È evidente che la chiusura ha provocato danni anche a Cuneo, si andrà a dare attenzione a questo aspetto nella seconda fase”. Sullo stesso tavolo anche le somme che la Regione ha anticipato per le navette ferroviarie sostitutive nella stagione della neve: in questo caso è aperta l’ipotesi di un risarcimento da parte di Anas tramite la realizzazione di opere compensative sul territorio.