L’annunciato stanziamento di un milione di euro per i ristori alle categorie produttive danneggiate dalla chiusura del Tenda e dai ritardi ha suscitato reazioni a Cuneo. Il capogruppo degli Indipendenti Giancarlo Boselli ha presentato un’interpellanza in merito, chiedendo chiarimenti sulla disponibilità di fondi anche per le attività del capoluogo. Durante la seduta di stasera del Consiglio comunale la discussione del documento. “Dalle dichiarazioni di Cirio e dell’assessore Bongioanni sembrerebbe indicata come fascia territoriale di diritto al rimborso la valle Vermenagna, da Borgo San Dalmazzo a Limone Piemonte. Anche Cuneo, però, ha subìto gravi danni. Se si devono valutare le attività più danneggiate da questa chiusura, quelle del capoluogo devono esserci per forza”, ha detto Boselli. “Ci sono anche altre categorie che dovrebbero avere dei ristori: per esempio ci sono anche i pendolari che hanno avuto grossi disagi”, ha aggiunto il consigliere di Cuneo Mia Claudio Bongiovanni.
A rispondere è stata la sindaca Patrizia Manassero: “A dicembre 2023 all’imbocco del tunnel ci fu la manifestazione promossa da Confcommercio con commercianti ed operatori economici. Proprio allora si fece una riunione in Comune a Limone: era presente anche il presidente Cirio, che annunciò la messa a disposizione di rimborsi che Anas doveva riconoscere per le navette sostitutive. La cifra era allora quantificata in tre milioni. Segnalai che tutta la comunità cuneese è stata penalizzata. Confrontandosi sul criterio di distribuzione, Cirio propose il metodo del cosiddetto ‘cratere’. Ci siamo poi visti insieme ai Sindaci della valle, al presidente della Provincia Robaldo, all’assessore regionale Gabusi e ai rappresentanti Camera di Commercio lo scorso 2 gennaio. In quell’occasione Gabusi spiegò che essendo i 3 milioni oggetto di una partita tra Regione e Anas ancora non definita, si metteva allora sul tavolo il milione noto a tutti. La comunità dei Sindaci ha così pensato che fosse coerente affidare alla Camera di Commercio la definizione di un criterio. Per questo oggi ci ha stupiti sapere che l’8 febbraio la Regione sarà a Limone per illustrare proprio i criteri di distribuzione di questi fondi. Apprendiamo che si ipotizza un modello Covid: base uguale per tutti e un’altra variabile sulla base del danno avuto in termini di differenza di fatturato. Domani mattina presenterò a Cirio quello che già gli avevo detto a dicembre 2023 al colle. Non è solo una percezione ma una consapevolezza: è un danno che esiste anche a Cuneo. Il peso della chiusura c’è anche sull’economia del capoluogo. I tre milioni restano ipotesi che torneremo a sollecitare alla Regione”.
A chiusura del dibattito, Boselli ha ironizzato sui legami di Limone Piemonte con i vertici della Regione (l’assessore regionale Paolo Bongioanni è anche consigliere comunale a Limone): “Molti si chiedono come mai Limone Piemonte sia così strategica e importante, ma credo non ci sia bisogno di dirlo: tutti lo sanno e se ne fanno in qualche modo una ragione. Non si può però sfiorare il ridicolo, e mi rivolgo al presidente Cirio che sicuramente ha il senso delle cose. Se si deve definire la fascia che più direttamente e storicamente ha dei benefici dal collegamento con la Francia, allora la città di Cuneo c’è. Se facessimo un calcolo per capire dove sono le attività economiche che traevano beneficio dal collegamento, sono quelle del capoluogo. Va bene che ci sia Limone, ma che non ci sia Cuneo sarebbe grossa. Chiedo alla Sindaca di tornare alla carica. Il senso del ridicolo bisogna averlo anche sul quantitativo di denaro ci si mette: un milione è un importo riduttivo, è evidente, rispetto ai danni che ci sono stati. Bisogna non solo arrivare ai tre milioni, ma ad almeno cinque milioni, se si vuole dare una risposta seria e concreta a questa situazione".