CUNEO - Rito della cremazione in aumento, ma i cuneesi rimangono tradizionalisti anche per l’ultimo saluto

Negli ultimi tre anni la richiesta in Granda è aumentata del dieci per cento, ciò nonostante siamo fanalini di coda in Piemonte. La legge vieta di spargere le ceneri, per farlo è necessario essere autorizzati

NaMur 12/01/2024 08:12

I cuneesi confermano il loro amore per le tradizioni anche per l’ultimo saluto. Infatti, anche se i dati confermano che sempre più persone scelgono la cremazione, la provincia Granda è comunque fanalino di coda rispetto ad altre aree piemontesi, dove il dato è più alto. La statistica parla di un aumento negli ultimi tre anni, di oltre il dieci per cento, per un 35 per cento sul totale dei funerali celebrati. Quello della cremazione è un fenomeno in continua ascesa in tutta Italia, come rilevano i dati diffusi da Sefit-Utilitalia e a spiegare questo trend, è Piergiuseppe Costantino, titolare dell’agenzia di onoranze funebri di Cuneo “Costantino”: “In effetti in questo ultimo periodo sono sempre di più le persone che scelgono questo rito anche nella nostra provincia - conferma -. I motivi sono tanti ma, sempre recependo le volontà del defunto, posso dire che sono caduti molti tabù su questa prassi, come il pensiero di essere bruciati, che nell’immaginario collettivo crea timori. E anche la legge, così come i Comuni, ormai vanno incontro a chi sceglie questo rito, attraverso disposizioni chiare che semplificano un iter che fino a qualche anno fa era più complesso”. Due i forni crematori in provincia di Cuneo: Magliano Alpi e Bra che spesso ricevono anche richieste dalla vicina Liguria - per Magliano - e dal Torinese per la città della Zizzola. 
 
La tendenza a scegliere questo tipo di rito, va ricercata nella mancanza di spazi nei cimiteri e questa è la motivazione principale soprattutto nelle città più grandi. Inoltre piace molto il pensiero di poter spargere le ceneri, ma in questo caso la volontà del defunto può essere accolta solo se si rispettano determinate regole, che prevedono alcune autorizzazioni da richiedere ai Comuni dove si intende effettuare la cerimonia. È anche possibile tenere l’urna che contiene le ceneri in casa, sempre seguendo la regolamentazione in vigore. “Pratica quest’ultima che non è molto richiesta o lo è solo per un breve periodo di tempo - precisa l’imprenditore cuneese - in quanto avere sempre sotto lo sguardo le ceneri di un proprio caro, rende più difficile l’elaborazione del lutto”. Non bisogna comunque dimenticare che alle ceneri della cremazione - come prevede la legge - è necessario dare lo stesso rispetto che si porta ai cadaveri, per cui ogni passaggio deve essere segnalato ed autorizzato, nel pieno rispetto della normativa. Per esempio spesso i parenti eseguono le volontà del loro amato scomparso, spargendo le ceneri, ma questo si può fare solo in luoghi ben precisi, che sono segnalati dai Comuni. Se invece il gesto di donare al vento le ceneri viene fatto in un luogo tipo il mare o la montagna, è sempre necessario chiedere il permesso al Comune di competenza. Al contrario di quello che molti credono, la divisione delle ceneri è vietata e punita per legge, però è possibile collocare l’urna dentro un loculo dove magari è già sepolta una persona cara. 
 
E dal punto di vista economico, la cremazione può essere più vantaggiosa di un funerale classico? “Più o meno - precisa Piergiuseppe Costantino -, direi che i costi si equiparano. Però nel tempo la cremazione può essere più vantaggiosa se si considera che ogni tot di anni, ossia almeno venti per legge, ma poi ogni Comune ha una sua disposizione, i resti mortali devono essere tolti dal loculo per essere collocati in altri loculi, oppure per essere smaltiti”

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