Tra le spese effettuate dai comuni due particolarmente importanti sono quelle relative all’anagrafe e alle elezioni. Questi due ambiti sono strettamente connessi tra loro, infatti i registri anagrafici contengono al loro interno una serie di dati identificativi della popolazione residente, necessari anche a esercitare il diritto di voto. In particolare, in tale spesa rientrano l’aggiornamento e il mantenimento dei registri della popolazione residente in Italia e all’estero, atti anagrafici, documenti come le carte di identità, notifiche e accertamenti domiciliari. Di questa voce fanno parte anche le spese relative all’aggiornamento delle liste elettorali, ai rilasci dei certificati di iscrizione alle liste e l’aggiornamento degli albi in cui è possibile trovare scrutatori e presidenti di seggio.
Secondo l’analisi della fondazione indipendente Openpolis disponibile sul loro sito, le amministrazioni comunali per anagrafe ed elezioni a livello nazionale spendono in media 22,79 euro pro capite. Nella regione Piemonte il comune che evidenzia una spesa maggiore è Roaschia, nel cuneese, con 323,70 euro per persona registrati nell’anno 2021. La seguono sul podio Soglio, in provincia di Asti, con 318,56 euro pro capite e Rosazza, in provincia di Biella, con 293,21 euro per persona.
A livello provinciale, dopo Roaschia ci sono Cartignano con una spesa pari a 205,53 euro e Pamparato (situato geograficamente tra Roccaforte Mondovì e Garessio) con 205,27 euro. In totale, sono settantasette i comuni nel cuneese che si collocano sopra la media nazionale. Il capoluogo della Granda si trova nella seconda metà della classifica con 13,09 euro pro capite (727.304,91 euro se si considera la spesa assoluta). Tra le città che spendono meno in Piemonte, considerando però che non sono disponibili i dati relativi a tutte le realtà perché spesso i comuni non inseriscono le spese attinenti a uno specifico ambito nella voce dedicata, ci sono Pradleves con 0,05 euro pro capite (11,85 euro in totale), Montemale di Cuneo che indica una spesa di 0,06 euro per persona (13,62 euro in tutto) e Trezzo Tinella nella zona di Alba con 0,07 euro pro capite (22,35 euro complessivi).
La situazione in Italia
Se si considera la situazione nazionale, Torino è al secondo posto per spesa tra le città con più di 200 mila abitanti con 21,91 euro pro capite. Al primo posto si trova Messina (24,21 euro per persona) e al terzo Padova (19,92 euro). Al fondo della classifica, invece, si collocano Trieste (13,73 euro), Firenze (9,99 euro) e Napoli (3,24 euro).
Analizzando la situazione per zone, i comuni che spendono una cifra maggiore si trovano in Valle d’Aosta (83,22 euro), in Trentino (43,71 euro), seguiti da quelli altoatesini (39,43 euro). Al contrario, tra le amministrazioni che spendono di meno ci sono i comuni toscani (18,58 euro), del veneto (18,16 euro) e pugliesi (13,80 euro).
Ollomont si aggiudica il record di spesa, con ben 1.015,76 euro pro capite. Secondo i dati disponibili su internet, si tratta di un piccolissimo comune della Valle d’Aosta che registra appena 163 residenti. Lo seguono Rhemes-Notre-Dame, un borgo di 81 abitanti situato sempre in Valle d’Aosta, con 598,59 euro pro capite. Si aggiungono poi Monteferrante, in provincia di Chieti, con 526,85 euro e Rocca Canterano, nella zona della città metropolitana di Roma, con 455,60 euro per persona.