CUNEO - Roaschia è il terzo comune in Italia per investimenti nel settore del turismo

In Piemonte sono sei i comuni a spendere più di mille euro pro capite. La media italiana di spesa è di 23,09 euro a persona. Tra le amministrazioni cuneesi che spendono meno Magliano Alpi, Vignolo e Trinità

Micol Maccario 15/08/2023 08:29

Il turismo è una fonte di entrate importante anche per le nostre zone, ma per fiorire necessita di investimenti. I privati giocano un ruolo centrale accanto ai comuni che possono fare molto per sostenere chi lavora in questo ambito e permettere l’avanzamento del settore. Mare, montagna, impianti sciistici, campeggi, villaggi turistici, musei, città d’arte: l’Italia è da sempre una meta molto ambita durante le vacanze. Nel 2022, secondo i dati di Assoturismo-Cst, in Italia hanno soggiornato quasi 400milioni di turisti. Un numero in crescita rispetto all’anno precedente, non ancora però ai livelli pre-pandemia. Ma gli investimenti nel turismo da comune a comune sul territorio nazionale sono molto differenti.
 
Le amministrazioni italiane, in media, investono 23,09 euro pro capite nel turismo. I dati sono stati diffusi dalla fondazione Openpolis e sono disponibili all’interno di tutti i bilanci comunali. Nella missione rientrano anche le spese per manifestazioni turistiche, l’organizzazione di campagne pubblicitarie e la produzione di materiale promozionale del territorio, oltre alle spese degli uffici turistici. 
 
Nel Cuneese, al primo posto per spesa troviamo Roaschia con 2.424,31 euro pro capite, al secondo Igliano con 2.074,97 euro, seguito da Ostana con 1.584,77 euro. In generale, in provincia sono sei i comuni che spendono più di mille euro pro capite. La città di Cuneo si trova verso il fondo della classifica con 9,13 euro per persona. Tra i comuni che investono meno in turismo in Granda ci sono Magliano Alpi con 0,07 euro pro capite e Vignolo con 0,04 euro. Chiude la classifica Trinità con appena 0,02 euro. 
 
Analizzando i primi dieci comuni piemontesi per spesa nel settore turistico è possibile notare che sette di questi si trovano nel territorio del Cuneese (rispettivamente: Roaschia, Igliano, Ostana, Frabosa Sottana, Castelmagno, Bergolo e Valloriate), mentre i restanti tre sono tutti situati in provincia di Torino. Tra gli ultimi dieci, invece, solo tre sono della provincia Granda. I rimanenti sette si trovano uno nella provincia di Verbano-Cusio Ossola, uno in quella di Vercelli, tre nel torinese, uno nel novarese e uno nell’alessandrino.
 
Roaschia è medaglia d’oro anche a livello regionale seguita da Cesana Torinese (2.340,99 euro) e Igliano. Le amministrazioni che spendono meno a livello regionale sono Trecate in provincia di Novara con 0,03 euro pro capite, Trinità e Bosco Marengo (Alessandria) entrambe con 0,02 euro. Ci sono una serie di comuni che indicano zero nel proprio bilancio, ma non per forza questo fattore indica che non investono niente nel settore. Potrebbe significare che la spesa per il turismo è segnata in un’altra voce di bilancio.
 
La situazione in Italia
 
Tra le città che superano i 200mila abitanti, quella che spende di più è Venezia - che è anche una delle città più visitate dai turisti - con 30,89 euro pro capite. Seguono Genova con 18,21 euro pro capite e Bologna con 15,78 euro. Torino si trova al quinto posto con una spesa pari a 5,31 euro. Tra le grandi città che spendono meno ci sono Napoli (1,38 euro), Milano (1,94 euro) e all’ultimo posto Messina (0,19 euro). Le regioni la cui spesa è più elevata in media sono la Valle d’Aosta con una media di 161,9 euro pro capite, la provincia autonoma di Bolzano (123,72 euro) e l’Abruzzo (52,46 euro). In fondo alla classifica si trovano, invece, il Molise (10,13 euro), la Puglia (9,66 euro) e la Calabria (3,97 euro).   
 
Il comune italiano che spende di più nell’ambito del turismo è Rosello, si trova in Abruzzo, in provincia di Chieti. La spesa ammonta a 7.315,87 per persona. Al secondo posto si trova Drenchia, in provincia di Udine, con 2.762,96 euro. Al terzo posto a livello nazionale si colloca un comune cuneese: Roaschia. “È bene ricordare che quando troviamo importi così rilevanti in comuni di dimensioni ridotte è probabile che si tratti di progetti specifici registrati nel bilancio all’interno di quella voce”, si legge però sul sito di Openpolis.

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