Pensate alla salute e salvate i cedri di piazza Europa: lo dicono all’amministrazione comunale di Cuneo le associazioni ambientaliste che si apprestano a dare battaglia davanti al giudice, insieme al comitato spontaneo Sos Cedri e ad alcuni residenti. La strategia legale verte su questo: “Abbiamo invocato il diritto alla salute e il diritto all’ambiente, inteso nella sua accezione di diritto all’ambiente salubre” spiega l’avvocato Virginia Cuffaro, illustrando a decine di cittadini riuniti in piazza i presupposti del ricorso cautelare d’urgenza.
Il riconoscimento giurisprudenziale del diritto all’ambiente salubre, assicura l’avvocato, è ormai ultradecennale. È in base ad esso che si richiede al tribunale civile di Cuneo “l’immediata sospensione del progetto di abbattimento degli alberi e l’eventuale disapplicazione della delibera nella sua totalità”. Al centro della rivendicazione c’è il concetto di “valore ecosistemico” degli alberi: ovvero le funzioni che le piante assolvono in termini di abbassamento della temperatura, assorbimento degli inquinanti e assorbimento e stoccaggio dell’anidride carbonica. “Questi alberi - sostiene Cuffaro - per età e dimensioni svolgono la funzione in modo ancora più efficiente: tagliando e ripiantando non si ottiene lo stesso effetto”.
I precedenti ci sono: a Torino, i giudici hanno bloccato per due volte il progetto di riqualificazione che prevedeva l’abbattimento dell’intera alberata in corso Belgio e la sostituzione degli aceri con altre specie arboree, considerate più adatte. Si è riconosciuto, in sostanza, che se il progetto fosse stato realizzato nei tempi previsti - un anno e mezzo - avrebbe causato un danno alla salute e una perdita di servizi ecosistemici. Un analogo ricorso, promosso dalla stessa legale per conto di varie associazioni, è stato invece bocciato a gennaio dal tribunale di Ravenna.
A portare la loro solidarietà ai “compagni di lotta” c’erano gli esponenti del comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio, protagonisti della battaglia legale a Torino: “Si è creato un precedente giudiziario, - racconta uno dei membri del comitato - è successo però dopo che noi siamo scesi in strada. Il grande scandalo è che si pretendeva di tagliare alberi sani, qui la cosa è dieci volte più evidente”. Un intervento “gemello” in corso Umbria era stato portato a termine senza opposizioni, in corso Belgio invece si è scontrato con l’ostinazione dei residenti: un perito ha portato in aula gli esiti della rilevazione dalla quale risultava che in corso Umbria, dopo il taglio degli alberi, si era registrato “un aumento di temperatura di 2 gradi medi”.
“Non è affatto vero che rimuovendo il selciato gli alberi possono cadere” ribadiscono gli attivisti torinesi e quelli cuneesi. La riqualificazione si può fare, sostengono le associazioni Di piazza in piazza, Pro Natura, Italia Nostra e Legambiente, insieme a Sos Cedri: “Chiediamo un rinnovamento della piazza, ma partendo dagli alberi”.