Riceviamo e pubblichiamo:
Gli organi di stampa hanno dato visibilità all'annuncio portato dall’assessore regionale Icardi sull’affidamento dell’incarico per il progetto di fattibilità tecnico-economica dell’ospedale di pianura, di cui ad oggi (ricordiamo che la gara è stata bandita lo scorso mese di giugno) manca la copertura economica, a carico della Regione. Poi qualcuno dovrà anche espropriare il terreno. Chi pagherà? A quando l’atto di finanziamento ufficiale? Attendiamo sempre meno fiduciosi.
Ma quello di pianura non è l’unico ospedale a temere per il suo futuro: per il nuovo ospedale di Cuneo, dopo 14 mesi di stallo, andrà rivisto il piano finanziario del progetto presentato dal Gruppo Dogliani. Il commissario Tranchida ha messo nero su bianco le sue perplessità e le ha date in mano alla Regione, da cui si attende ora un parere di congruità economica e l'assicurazione che esistano le coperture finanziarie per realizzare l'opera prima che l’azienda possa sottoscrivere la dichiarazione di pubblico interesse.
Un fronte, quello sanitario, in crisi strutturale. Il Partito Democratico piemontese sta portando avanti una battaglia sullo stop alle liste d’attesa ed invoca un'accelerazione sulla sanità territoriale e sul suo personale. Sembra già dimenticato il sacrificio che abbiamo richiesto al personale in periodo pandemico. Inoltre a che punto è la programmazione regionale su case della salute e ospedali di comunità?
Salute ma non solo. I trasporti sono una competenza prettamente regionale: che novità al riguardo? Si susseguono incessanti gli annunci di rimodulazioni di servizio e riaperture di linee, ma in realtà sulla Cuneo/Ventimiglia ci sono meno corse dell’anno scorso e nessun segnale di riattivazione giunge per la Cuneo/Saluzzo/Savigliano, la Cavallermaggiore/Bra e la Cuneo/Mondovi. Abbiamo registrato solo semplici promesse per la Alba/Asti.
Ma se la pianura padana è l’area più inquinata d’Europa cosa si attende a ripensare un sistema di trasporto collettivo moderno ed efficace? Ripetiamo con forza, facendoci megafono degli enti di rappresentanza e di realtà industriali della Granda, che trasporto su gomma e trasporto su rotaia non sono in conflitto tra loro bensì integrati.
Lo sbilanciamento verso il trasporto su gomma intasa le strade e ritarda i trasporti. E nella nostra provincia non c'è certo bisogno di ulteriori blocchi: la ferita del Tenda bis ha portato ad un ispettore dedicato (un ispettore non si nega a nessuno!). Intanto non è dato a sapersi il reale stato dell’arte delle opere ed il cronoprogramma dei lavori, permangono gravi ritardi sul cantiere e incertezze sull’apertura della nuova galleria. Anche su questo tema, la Regione è vaga e confusa ed ancora una volta a farne le spese sono i cittadini cuneesi.
La Segreteria provinciale PD