Riceviamo e pubblichiamo.
Sull’edilizia sanitaria la Giunta Cirio continua a fare promesse sulle quali prima o poi dovrà rendere conto, perché, come si sa, non è possibile ingannare tanta gente per tanto tempo. L’assessore Icardi ha annunciato che i costi di costruzione previsti sono esplosi del 30% e che questo ha portato all’aumento dei costi di progettazione, per i quali la Regione stanzia altri 12 milioni in aggiunta ai 30 precedenti. Eppure, ci era stato spiegato che le Asl avevano una loro capacità di indebitamento, per cui non sarebbero serviti i 30 milioni stanziati dalla Regione per coprire le spese di progettazione. Non sappiamo quali aziende hanno acceso mutui e per quanto, quali aziende hanno attinto ai fondi regionali e per quanto. Ma è il dato sui costi di costruzione quello che ci preoccupa di più. Nella delibera di fine luglio si elencano 8 ospedali da finanziare con 1,6 mld: AslTO5, Vco, nuovo Maria Vittoria, Ivrea, Vercelli, Cuneo, Alessandria e quello del Saviglianese. Di questi 8 ben 3 li abbiamo persi per strada: quello del Vco non si farà più, Cuneo e Alessandria pare che migrino verso il partenariato pubblico e privato. Allora: perché l’Inail dovrebbe continuare a riconoscere al Piemonte per 5 ospedali gli stessi soldi che aveva previsto per 8 ospedali? Quello che è chiaro è che il tempo perso a riaprire decisioni assunte (come per l’ASL Torino 5), a smontare le scelte del territorio (come per l’ospedale unico del VCO), a vincere le spaccature della maggioranza (il caso di Ivrea, dove Fratelli d’Italia si è sfilata, Lega e Forza Italia sono andate in pezzi) ora costa centinaia di milioni di euro in più. I fondi che solo 2 anni fa bastavano per 8 ospedali, ora rischiano di non bastare per 5. I fondi INAIL, è bene ricordarlo, sono prestiti, che toccherà ai piemontesi restituire. Ad oggi, poche sono le Regioni che hanno fatto ricorso ai fondi Inail: l’Emilia Romagna (132 milioni di euro per l’ospedale di Cesena), il Veneto (450 milioni per Padova), la Liguria (280 per il nuovo Erzelli), la Calabria (circa 690 milioni per Reggio Calabria e Cosenza). La sproporzione tra il Piemonte ed il resto d’Italia ci lascia perplessi. O il Piemonte è stato straordinariamente abile a garantirsi queste risorse o forse le condizioni fissate da Inail non sono così convenienti da ingolosire le altre amministrazioni regionali. O forse Inail aspetta di vedere qualche cosa di concreto sul tavolo per decidere davvero quali e quanti finanziamenti riconoscere al Piemonte e questi 1,6 mld sono solo teorici. Sarebbe urgente fare una discussione seria, invece regnano confusione e mancanza di dati. Non si può continuare a dire che si farà tutto e per tutti. La nostra preoccupazione è che tra qualche mese si scoprirà che non avremo fatto niente da nessuna parte.
Daniele Valle
Vicepresidente del Consiglio Regionale – Consigliere regionale PD