Gentilissimo direttore,
Ho letto con interesse la polemica tra i colleghi Gribaudo e Gastaldi in merito ad un emendamento “Salvini” relativo ad un “ipotetico” finanziamento di una nuova galleria, bassa, di collegamento tra la val Vermenagna e la val Roja.
Leggere tali polemiche mi crea un sentimento di dolore perchè sono convinta che non serva alla dignità della politica, non serva alla terra che rappresentiamo e soprattutto non risolva nulla.
Non interessa a nessuno ma sarebbe giusto spiegare, gentile direttore, come funziona l’approvazione di una legge, in Parlamento. In speciale modo la finanziaria. Tutti possono presentare emendamenti e poi la maggioranza decide. E per le decisioni della maggioranza conta il peso delle persone che rappresentano quella maggioranza nei nostri territori. Basti ricordare cosa accadde quando c’era Guido Crosetto e ricordarsi che in un solo emendamento, quello sul traforo del Tenda, arrivò la cifra di cui parliamo ora. Quindi è inutile fare polemica, ci facciano vedere, i rappresentanti cuneesi della maggioranza, quanto contano. Abbiamo anche un ministro.
Oppure dobbiamo tornare ad un’epoca di promesse irrealizzabili? Di boutade utili solo a riempire le pagine dei giornali? Io penso di no.
Quasi tre anni fa iniziò il nostro cammino parlamentare, per la collega Gribaudo iniziò già nel 2013, ed in questo periodo quante volte siamo riusciti ad avere risorse per la provincia? Quante volte si è provato a fare un gioco di squadra?
Veda, gentile direttore, il partito del quale orgogliosamente faccio parte e del quale condivido le battaglie, è sempre stato all’opposizione, sia dei gialloverdi che dei giallorossi. Sa perché? Per un solo e semplice motivo, noi siamo per il fare e non per il parlare. Nel caso della val Vermenagna bisognerebbe avere la capacità del silenzio e del lavorare tutti assieme per trovare una soluzione logica e fattibile in primo luogo coinvolgendo in una “cabina di regia” i sindaci del territorio.
Bisognerebbe ricordare che noi siamo deputati del popolo, che è il popolo il nostro referente, che del popolo deve essere la voce che arriva a Roma.
Forse è tempo che si sappia ascoltare di più il popolo. Magari così si eviterebbe di fare una sola battaglia in finanziaria: quella di aumentare le tasse mettendo la patrimoniale per quelli con patrimoni superiori a 500.000€.
Monica Ciaburro