Circa 350 persone hanno partecipato stamattina al presidio davanti alla Prefettura, per la manifestazione convocata da CGIL e UIL provinciali a sostegno dello sciopero generale degli addetti dei comparti della Pubblica Amministrazione, delle Poste Italiane, della Sanità, della Scuola e dei Trasporti. Sono intervenuti delegate e delegati dei settori coinvolti a testimoniare delle difficoltà che si stanno vivendo: salari falcidiati dall’inflazione, mancati rinnovi contrattuali, maturazione della pensione che si allontana come un miraggio e tanto lavoro precario che toglie certezze e spazza via il futuro di giovani e meno giovani. I delegati di Sanità e Scuola hanno lanciato un grido di allarme per le enormi difficoltà che le lavoratrici e i lavoratori stanno attraversando nel garantire un servizio pubblico di qualità.
Si legge nel comunicato congiunto diffuso da CGIL e UIL: “In Sanità mancano infermieri e medici, si allungano le liste di attesa e le assunzioni tardano a venire. Aumentano gli straordinari e le tensioni nel rapporto con l’utenza che legittimamente chiede di essere assistita in tempi ragionevoli. La Scuola patisce l’ennesimo dimensionamento della rete territoriale, con conseguente crescita delle classi pollaio. Mancano insegnanti, collaboratori amministrativi e risorse per le strutture didattiche. Le Poste Italiane registrano condizioni di lavoro in forte peggioramento. All’orizzonte spunta una nuova privatizzazione del comparto spedizioni. È facile prevedere disagi crescenti per i piccoli Comuni e le vallate in cui il servizio recapiti e il presidio degli uffici si è fortemente ridotto nella stagione del Covid e non è più stato ripristinato. Anche nei Trasporti pubblici e privati il comune denominatore è il deteriorarsi delle condizioni di lavoro e l’impoverimento delle retribuzioni. Gli addetti al servizio corrieri sono ridotti all’osso e sottoposti a carichi di lavoro pressanti. Una situazione che mette a forte rischio l’incolumità degli autisti che già devono scontare, unitamente a tutti noi, l’inadeguatezza e la pericolosità della rete stradale provinciale”.
Piertomaso Bergesio, segretario generale CGIL Cuneo, e Armando Dagna, segretario generale UIL Cuneo: “Esprimiamo soddisfazione per l’esito dello sciopero generale. Nonostante la necessità di garantire i servizi pubblici essenziali e gli interventi sguaiati del Ministro Salvini, abbiamo registrato l’adesione di realtà pubbliche e private che tradizionalmente faticavano a scioperare. Sentiamo crescere la volontà di cambiamento di cittadine e cittadini fortemente preoccupati per la situazione economica e sociale del Paese. Ci uniamo simbolicamente alle sessanta piazze italiane che oggi hanno manifestato contro una manovra di bilancio ingiusta e iniqua e per coltivare la speranza di vivere in un paese migliore che applica pienamente la nostra Costituzione. Le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate e i pensionati versano il 95% del gettito fiscale IRPEF. Hanno il diritto di chiedere al Governo interventi efficaci e rispondenti ai loro fabbisogni. Si aspettano risposte serie, non vogliono mance o false promesse elettorali che si rivelano bugie. Venerdì prossimo si replica con lo sciopero generale di tutti gli altri settori produttivi. Vi aspettiamo in piazza Galimberti a Cuneo, alle ore 10”.