Nessuna marcia indietro sulla didattica a distanza: in data odierna il Tar del Piemonte ha respinto, anche nel merito, il ricorso presentato dall'avvocato Emanuela Antonella Barison e firmato da 98 genitori ed educatori, in cui si chiedeva di annullare la decisione del presidente Alberto Cirio di tenere chiuse le scuole.
Ne dà notizia l’agenzia Ansa ricordando come già una settimana lo stesso tribunale avesse bocciato la
richiesta di sospensiva d’urgenza avanzata dai proponenti del ricorso. Nonostante l’imminente passaggio della regione in zona gialla, quindi, le lezioni per gli studenti della seconda e terza media e delle superiori saranno ancora a porte chiuse nei prossimi giorni.
“La misura della Regione Piemonte - scrivono i giudici del Tar - rientra nel novero delle misure più rigorose per le Regioni in zona arancione, in piena armonia con la ridetta derogabilità in peius su cui si regge il sistema delle fonti della fase emergenziale. La Regione si è determinata ad esercitare il proprio potere di ordinanza in materia di igiene e sanità pubblica disponendo l'applicazione di una misura più restrittiva rispetto al regime precauzionale dettato dall'autorità di governo centrale”.
Confermata dunque la data del 7 gennaio per il ritorno alle lezioni in presenza. Sul tema fa discutere la
previsione di un doppio turno (un ingresso alle 8 con uscita alle 14 per una parte delle classi, ed uno alle 10 con uscita alle 16 per l’altra), contro la quale si sono già espressi nei giorni scorsi diversi dirigenti degli istituti scolastici superiori della Granda, che hanno indirizzato una lettera al prefetto di Cuneo.